«Stracqua»: piccole, buone pratiche per grandi sogni

un progetto dell’associazione Stracomunitari di Senigallia

STRACQUA” ovvero L’ACQUA DA PASSEGGIO IN BRIK

Proposta di Economia Circolare sulla diffusione e l’uso dell’acqua in contenitori eco-sostenibili (tetra pak) rivolta ai cosiddetti stakeholder.

Dal 2016 la nostra Associazione, in linea con le finalità statutarie, si è prodigata a raccogliere, tra varie organizzazioni commerciali, e distribuire, tra le famiglie bisognose del territorio (circa 60 famiglie), generi di prima necessità (principalmente frutta, verdura, pane, bibite).

Pertanto, a seguito di questo impegno per l’evitamento degli sprechi e nella logica del riciclo dei beni alimentari utilizzabili dalle famiglie in difficoltà, l’attenzione dell’Associazione si è centrata ultimamente su una questione ambientale di enorme importanza: la plastica mono uso, di cui è composta la stragrande maggioranza delle bottiglie d’acqua cosiddette da ‘passeggio’.

L’Associazione ha potuto verificare che la tendenza del mercato per i prossimi anni sarà quella di servirsi di contenitori alimentari sempre più ecologici, ma anche più sicuri. Il consumatore è più attento all’ambiente e cerca rassicurazioni sulla qualità, anche perché gli attuali fatti pandemici hanno tracciato nuovi standard comportamentali. In secondo luogo, vi è la preoccupazione sullo stato dell’ambiente ed infine c’è la preoccupazione per la sicurezza alimentare e la disponibilità degli alimenti. Quindi, il mercato del pack per il food&beverage si adatterà piano piano al cambiamento, nonostante il brik sia già largamente riconosciuto e utilizzato per latte, succo di frutta, conserve, vino, olio o altre bevande rinfrescanti. (fonte dati: Tetra Pak)

Ma al momento esiste l’acqua dentro il brik di cartone? Ancora poco, in quanto, per questa tipologia di prodotto, i consumatori trovano l’acqua, nella stragrande maggioranza di casi, solo in bottiglie di plastica o di vetro. Eppure, i contenitori di cartone sono composti da circa il 70% di materia vegetale (72% per il volume 330ml, 76% per quello da 500ml) e ben si prestano ad uno smaltimento agile e controllato (quasi sempre conferito nella carta, dipendentemente da comune a comune). La percentuale così alta di materia vegetale (di cui carta certificata FSC) fa intendere fin da subito il risparmio di plastica fossile immessa in commercio.

Inoltre, i vantaggi sono:

  • È completamente riciclabile: tutti gli elementi che compongono il brick possono essere riciclati, e riutilizzati dopo un processo di recupero per realizzare altri prodotti di consumo
  • Si compone per un’alta percentuale di materia vegetale: al contrario della materia fossile, la materia vegetale viene estratta in natura e si rigenera all’infinito
  • La cellulosa proviene da foreste certificate FSC: sono piantagioni gestite responsabilmente e utilizzate con lo scopo di generare cellulosa per generare carta
  • Ha un tappo e strati protettivi plant-based – polimeri derivanti dallo scarto delle lavorazioni della canna da zucchero, piantagioni controllate e certificate da Bonsucro nella filiera di lavorazione fino al prodotto finale
  • Opacità, per proteggere il prodotto contenuto: i raggi del sole non influiscono sulla qualità del prodotto e non alterano le proprietà dello stesso, in ogni condizione esterna
  • Resistenza: la sua conformazione poliedrica conferisce al contenitore una rigidità alla compressione e alla torsione
  • Compattezza, per facilitare lo stoccaggio e migliorare il trasporto. Minor spazio di stoccaggio, quindi minor costo di magazzino, minor volume dei trasporti, quindi minor costo di movimentazione e minor produzione di CO2 sui trasporti

La proposta

Data questa situazione, l’Associazione si è chiesta allora perché non dare maggiore impulso a questa tendenza e ‘spingere’ il consumo dell’acqua nei brik di cartone al posto della plastica? L’idea progettuale dell’Associazione Stracomunitari è quindi quella di promuovere e diffondere, soprattutto ora con la ripresa delle attività e della circolazione dei residenti e dei visitatori nella nostra città, tra mare ed eventi (*), l’abitudine ad utilizzare contenitori di cartone per l’acqua di piccola dimensione anziché della plastica monouso.

Nelle nostre ricerche tra i potenziali fornitori di Acqua in Brik, in Italia c’è un’Azienda, con sede a Modena, che possiede la mentalità del consumo d’acqua da passeggio in contenitori di cartone, con un occhio rivolto all’ambiente ed un altro attento a raccontare una storia nuova: ACQUAINBRICK (https://www.acquainbrick.it/). Nasce nel 2019, come startup innovativa, con l’obiettivo di definire nuovi canoni del consumo consapevole per l’acqua “on-the-go” (detta anche acqua da passeggio, ovvero le classiche bottigliette di plastica da 500ml) e quello di chiudere il cerchio del riciclo, nella logica di economia circolare, elaborando il progetto di un nuovo granulo plastico derivante dallo scarto del contenitore di carta esausto. Un’Azienda quindi che produce contenitori di carta, basandosi sulla volontà di innescare una svolta culturale sostenibile, ecofriendly e innovativa nel mercato dell’acqua in bottiglia, cambiando le abitudini di bere acqua, sostituendo il contenitore classico in plastica fossile con un involucro decisamente più sostenibile come il brik di cartone.

L’Associazione, in conclusione, ha deciso così di fare un piccolo investimento, acquistando dal produttore una piccola quantità di Acquainbrick per promuoverne l’uso in città e nel territorio circostante. Il nome dato al Brik è ‘STRACQUA’, riportato sulla confezione, in un’ottica di personalizzazione (Stra-comunitari) e di identificazione con i valori che essa promuove. Contestualmente, è stata attivata anche una campagna sociale di raccolta fondi, della durata di 90 giorni, già operativa all’indirizzo https://sostieni.link/29319 e necessaria a fronteggiare le esigenze dell’Associazione.

A cura di Alberto Di Capua e Mohamed Malih

questo è il link della raccolta fondi: https://www.produzionidalbasso.com/project/stracqua-ovvero-l-acqua-da-passeggio-in-brick/

Redazione
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