Strage di Viareggio: lo Stato si assolve
Il testo apparso su «Il mondo che vorrei» (dell’associazione Familiari delle vittime) e il comunicato del «Comitato difesa salute nei luoghi di lavoro e nel territorio»
Clamorosa sentenza della Corte di Cassazione prescritto l’omicidio colposo… ritorno in Appello
di Tiziano Brunelli (*)
Rabbia, amarezza e incredulità ma la voglia di continuare a lottare per la verità e la giustizia della strage del 29 giugno 2009 è tanta, sui volti dei familiari delle vittime e così lo sarà in futuro. Si aspetta di leggere attentamente le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che in pratica ha rimandato il tutto di nuovo alla corte di Appello per poi valutare il tutto.
Intanto vediamo le decisione della Corte di Cassazione
– Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Lehmann Joachim, con rinvio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, per nuovo giudizio.Annulla senza rinvio agli effetti penali la sentenza impugnata nei confronti Kriebel Uwe, Brödel Helmut, Schröter Andreas, Linowsky Peter, Kogelheide Rainer, Mayer Roman, Mansbart Johannes, Pizzadini Paolo, Gobbi Frattini Daniele e Soprano Vincenzo, limitatamente al reato di cui all’art. 589 cod. pen., previa esclusione dell’aggravante di cui all’art. 589, co. 2 cod. pen. perché estinto per prescrizione e rinvia per la determinazione del trattamento sanzionatorio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione. Dichiara irrevocabile l’affermazione di responsabilità dei menzionati imputati in relazione al residuo reato di cui agli artt. 430 e 449 cod. pen.
– Annulla senza rinvio agli effetti penali la sentenza impugnata nei confronti di Castaldo Mario, relativamente al reato di cui all’art. 589 cod. pen. per essere il medesimo estinto per prescrizione, previa esclusione dell’aggravante di cui all’art. 589, co. 2 cod. pen. Annulla la medesima sentenza agli effetti penali nei confronti del Castaldo, nella posizione di Direttore della Divisione Cargo di Trenitalia s.p.a., relativamente al reato di cui agli artt. 430 e 449 cod. pen., con rinvio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, per nuovo giudizio sul punto.
– Dichiara irrevocabile l’affermazione di responsabilità del Castaldo in relazione al reato di cui agli artt. 430 e 449 cod. pen. commesso quale Amministratore delegato di Cargo Chemical s.r.l. e poi di Responsabile della B.U. Industria Chimica e Ambiente di F.S. Logistica s.p.a.Annulla senza rinvio agli effetti penali la sentenza impugnata nei confronti di Maestrini Emilio e Favo Francesco, relativamente al reato di cui all’art. 589 cod. pen. per essere il medesimo estinto per prescrizione, previa esclusione dell’aggravante di cui all’art. 589, co. 2 cod. pen. e, agli effetti civili, con rinvio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, per nuovo giudizio.
– Annulla la medesima sentenza nei confronti del Maestrini e del Favo relativamente al reato di cui agli artt. 430 e 449 cod. pen., con rinvio per nuovo giudizio sul punto alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, cui demanda la regolamentazione tra le parti delle spese di questo giudizio di legittimità.Annulla senza rinvio agli effetti penali la sentenza impugnata nei confronti di Elia Michele, relativamente al reato di cui all’art. 589 cod. pen. per essere il medesimo estinto per prescrizione, previa esclusione dell’aggravante di cui all’art. 589, co. 2 cod. pen.
– Annulla la medesima sentenza nei confronti dell’Elia relativamente al reato di cui agli artt. 430 e 449 cod. pen., in relazione ai profili di colpa puntualizzati in motivazione e rinvia per nuovo giudizio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, cui demanda la regolamentazione tra le parti delle spese di questo giudizio di legittimità.
– Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Moretti Mauro, relativamente all’aggravante di cui all’art. 589, co. 2 cod. pen., aggravante che elimina, e relativamente ai profili di colpa puntualizzati in motivazione, e rinvia per nuovo giudizio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, cui demanda la regolamentazione tra le parti delle spese di questo giudizio di legittimità.
– Annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Gatx Rail Austria GmbH, Gatx Rail Germania GmbH, Jungenthal Waggon GmbH, Trenitalia s.p.a., Mercitalia Rail s.r.l., RFI S.p.a., in relazione all’illecito di cui all’art. 25-septies d.lgs. n. 231/2001, perché il fatto non sussiste.
– Annulla senza rinvio la sentenza impugnata con riferimento alle statuizioni in favore delle seguenti parti civili: Organizzazione Sindacati Autonomi di base- Segreteria Provinciale di Lucca (Or.S.A Ferrovie), Organizzazione Sindacati Autonomi di base- Segreteria Regionale della Toscana (Or.S.A Ferrovie), Organizzazione Sindacati Autonomi di base- Segreteria Generale (Or.S.A Ferrovie), Sindacato UGL Federazione Trasporti Autoferrotranvieri Regione Toscana, Sindacato Unione Territoriale del Lavoro UTL dell’Unione Generale del Lavoro UGL Provincia di Lucca, CGIL Provincia di Lucca, CGIL Regione Toscana, FILT CGIL Lucca, CGIL Nazionale, Associazione “Comitato Matteo Valenti”, De Angelis Dante, Giuntini Maurizio, Cufari Filippo, Cito Vincenzo, Pinto Giuseppe, Pellegatta Alessandro, Profili Antonio, Noon Ward Linda Ellen, Stefanìa Cataldo, statuizioni che elimina.
– Annulla la sentenza impugnata con riferimento alle statuizioni civili in favore di Associazione Dopolavoro Ferroviario di Viareggio e Medicina Democratica Onlus e rinvia per nuovo giudizio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, cui demanda la regolamentazione tra le parti delle spese di questo giudizio di legittimità.
– Rigetta nel resto i ricorsi degli imputati sopra menzionati e dei responsabili civili.Rigetta il ricorso del Procuratore Generale presso la Corte di appello di Firenze.Rigetta i ricorsi delle parti civili, che condanna al pagamento delle spese processuali.
– Condanna gli imputati Kriebel, Brödel, Schröter, Linowsky, Kogelheide, Mayer, Mansbart, Pizzadini, Gobbi Frattini, Soprano e Castaldo, in solido con i responsabili civili – eccezion fatta per RFI s.p.a. e Ferrovie dello Stato Italiane s.p.a. – alla rifusione delle spese di questo giudizio di legittimità in favore delle seguenti parti civili, così liquidate:
Rossi Serena, euro cinquemila/00;Cittadinanzattiva Onlus, euro cinquemila/00, disponendone il pagamento in favore dell’erario al sensi dell’art. 10, co.3 d.p.r. n. 115/2002;Regione Toscana, euro cinquemila/00;
Pucci Mirella euro cinquemila/00;
Orlandini Vincenzo Massimo, euro cinquemila/00;
Parrini Federico e Pulzello Caterina, euro seimilacinquecento per onorario ed euro millequattrocentottanta per indennità e spese di trasferta, da distrarsi in favore del difensore avv. Fabrizio Bartolini, dichiaratosi antistatario;
Orsi Annamaria euro cinquemila/00;
Rombi Riccardo euro cinquemila/00
Per tutti, spese generali pari al 15%, CPA ed Iva. Compensa le spese di questo giudizio di legittimità tra gli imputati, i responsabili civili e le parti civili ricorrenti.
(*) ripreso da https://www.ilmondochevorreiviareggio.it, il sito dell’Associazione Familiari Vittime del 29 giugno
Strage di Viareggio, ancora una volta ingiustizia è fatta e una strage resta impunita: nessun colpevole.
La Corte di Cassazione ha prescritto gli omicidi colposi delle 32 vittime. Appello bis per tutti solo per disastro ferroviario, e concede all’ex AD di Ferrovie, Mario Moretti, un nuovo processo d’appello.
La Corte di Cassazione, con un colpo di spugna, ha cancellato le condanne – stabilite da 2 gradi di giudizio – per i responsabili della morte di 32 persone ammazzate mentre dormivano tranquillamente in casa loro o erano per strada.
Sono stati dichiarati prescritti gli omicidi colposi per la strage di Viareggio a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Con la ‘prescrizione’ per l’omicidio colposo plurimo ancora una volta il potere dello Stato salva i suoi manager assassini, assolve se stesso, uccide per la seconda volta le vittime e nega giustizia ai loro famigliari.
La Corte, rinviando a un nuovo processo di appello anche l’ex AD di Trenitalia Vincenzo Soprano, che era stato condannato a 6 anni, e Francesco Favo (all’epoca certificatore della sicurezza per Rfi), che era stato condannato a 4 anni, salva anche loro.
Per la Corte d’Appello da rivalutare è solo la responsabilità per il reato di disastro ferroviario colposo. Il massimo tribunale ha assolto definitivamente – perché il fatto non sussiste – tutte le società coinvolte, che a vario titolo si sono occupate di manutenzione e controllo sulla rete ferroviaria, sui dispositivi di sicurezza, sui vagoni:Trenitalia, Rfi, Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Jungenthal Waggon, Mercitalia Rail.
Con questa sentenza la suprema Corte stabilisce che uccidere i lavoratori in nome del profitto non è reato e che la legge è non uguale per tutti.
Le 32 vittime sono state uccise due volte, dai dirigenti delle ferrovie che le hanno mandate a morte perché non hanno rispettato, né fatto rispettare, le misure di sicurezza e da una giustizia che concede – per l’ennesima volta nell’Italia delle stragi senza colpevoli – l’impunità ai responsabili di una strage annunciata che si è portata via 32 persone, bambini, giovani, anziani, donne e uomini, italiani e stranieri.
Ora i responsabili sono stati assolti per prescrizione, come se non fosse successo nulla.
La giustizia è riservata solo ai manager, ai padroni, ai potenti; l’uguaglianza davanti alla legge è più uguale per alcuni e non per altri.
Una giustizia che punisce le vittime del profitto e premia i colpevoli è una giustizia riservata a chi ha i soldi, è una giustizia di classe.
Fiducia nello Stato non ne abbiamo mai avuta, ma forse è arrivato il momento di non limitarci ad andare davanti ai palazzi del potere per chiedere una giustizia che non arriva mai, ma di accerchiarli e di gridare forte, dappertutto, con manifestazioni di protesta, che non ne possiamo più, non possiamo più tollerare di essere carne da macello per il capitale.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio