Strike – 13
Sandro Sardella nel giorno dello sciopero generale (*)
SOSTIENE SANDRINO … ..
Quando fa troppo caldo
il 12 dicembre sostiene Sandrino
“chi può chiedere di più?!”
le tue defunte convinzioni
son lì fin dal primo mattino
comincia a toglierti qualcosa
rubami pure l’orario & l’articolo
l’entrata è libera
blablabla
Dio benedica il Lavoro!
Il Lavoro che ci plasma!
Abbiamo trattato Abbiamo ottenuto
Senza perdere un minuto
Abbiamo
sto in silenzio
blablabla al vento
merde per l’infermità
prigionieri da lavoro per l’eternità
d’ loro che ho detto Ciao
(si gira di lato, prende a vomitare, sostiene
Sandrino ma questa è un’altra storia)
colleghi a sinistra
compagni a destra
cimiteri davanti
fabbriche dietro
blablabla
di mute pietre tombali
è impossibile avere un’erezione
sostiene Sandrino
così ora sto al cesso a scrivere
non mi ricordavo più quanto fosse bello
stare al cesso con la porta chiusa
mi riconosco colpevole
in poesie contemporanee
scritte al cesso
non la prenda sul personale
sostiene Sandrino
ho dimenticato che
dovevo ricordare di dimenticare
domani mi sveglierò
senza quel che ho sognato
molto ma molto
presto
chiudi le orecchie
copriti gli occhi
o ce l’hai o non ce l’hai
sostiene Sandrino
di mandare i saluti
a tutte le nuvole
che hai nella testa
nella mattina di una notte che non ha fine
in un paese putrido
e poi sostiene Sandrino
e poi subito a dormire
per continuare a sognare
(*) La miscellanea di oggi – cioè 24 post intorno a scioperi, fatica, diritti e alla lunga storia delle lotte per un mondo migliore nel quale lavorare non significhi rischiare la pelle o essere sfruttate/i – è curata dalla piccola redazione di questo blog. Qui e nelle piazze lo ripetiamo: «l’unico generale che ci piace si chiama sciopero».