Suffragette – Sarah Gavron
di Francesco Masala
strano, in questi giorni in cui c’è chi fa la campagna perché al referendum del 17 aprile non si vada a votare (per far mancare il quorum), che appaia un film che ricorda come le donne hanno lottato per avere il diritto al voto, anche a costo della vita, provando la galera e i manganelli, tra le altre cose.
la sceneggiatura è di Abi Morgan, già sceneggiatrice di Shame con Steve McQueen, dove appariva Carey Mulligan, che qui è la protagonista.
il film è abbastanza documentaristico, forse un po’ freddo, interessante la ricostruzione della lotta delle suffragette.
altrettanto interessante è la descrizione del dispositivo poliziesco repressivo (guidato da Brendan Gleeson), antenato di quelli odierni, sorvegliare e punire (come qui, o non punire, come qui).
un film da vedere, anche per ricordare come può avere successo una rivoluzione (quando i cervelli non sono spenti).
http://markx7.blogspot.it/2016/03/sufragette-sarah-gavron.html
Sono d’accordo con Francesco che il film è «freddo» ma comunque «da vedere» per tutti i motivi che lui ricorda. Una storia molto simile – ma ambientata negli Usa – è nel film «Angeli d’acciaio» del 2004 diretto dalla brava Katja von Garnier: più empatico o almeno io l’ho sentito così.
Dobbiamo molto alle suffragiste o “suffragette” come furono definite con quel diminutivo che suona un po’ sminuente. La storia raccontata nel film è in gran parte vera: Emily Wilding Davison morì davvero sotto gli zoccoli di quel cavallo. Il re angosciato chiese a chiunque era lì vicino che gli portassero subito notizie… del suo cavallo – ma questo nel film non viene raccontato – come riferirono i cronisti lì vicino che udirono. Io ho raccontato qualcosa in una “scor-data” che trovate qui: «8 giugno 1913: muore Emily Wilding Davison».