Gli Usa e il “metodo Giacarta”
Il massacro delle popolazioni come politica estera. di Piero Bevilacqua (*)
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
Il massacro delle popolazioni come politica estera. di Piero Bevilacqua (*)
Continua a leggere… espandere i mercati e indebolire la sovranità alimentare. di GRAIN (*) Nell’ottobre 2023, i rappresentanti governativi di 140 paesi si sono riuniti a Pechino per celebrare il decimo anniversario della Belt and Road Initiative. Sullo sfondo delle sfide economiche della Cina e delle tensioni con gli Stati Uniti, il Terzo Forum della Belt and Road Initiative ha presumibilmente segnato
Continua a leggereHenry Kissinger si è spento l’altro ieri, centenario e nel suo letto. Milioni di persone che hanno subìto le guerre e le dittature fomentate e appoggiate dalle sue politiche in nome dell’anticomunismo non possono dire altrettanto. Dal 1969 al 1977 Kissinger ricoprì le cariche di National Security Advisor e Segretario di Stato sotto le presidenze Nixon e Ford, anche se
Continua a leggereNonostante i profitti record accumulati durante la pandemia, come denunciato in un recente rapporto del Worker Rights Consortium, l’azienda si rifiuta di garantire che le lavoratrici e i lavoratori licenziati in questi mesi ricevano l’indennità che gli spetta. a cura della Campagna Abiti Puliti
Continua a leggeredi Marina Forti (*)
Continua a leggere… colpisce la filiera globale degli abiti di Marina Forti (*) A seguire l’appuntamento (14 maggio, ore 17) in diretta Facebook della CAMPAGNA ABITI PULITI
Continua a leggereAlmeno una al mese (grazie all’impegno di tante/i) come ci ricorda Amnesty, invitandoci a militare anche nel 2019 per difendere i diritti umani
Continua a leggereLa prefazione (di Salvatore Palidda) e l’ndice del libro
Continua a leggere#VediamociChiaro: un appello di «Abiti puliti»
Continua a leggeredi Emanuele Giordana (*) Sfruttamento al 100%. Aiuti allo sviluppo, ma solo del lavoro forzato e minorile. Banca mondiale sotto accusa. Condizioni critiche anche dietro al cuoio lavorato nei laboratori del Bangladesh. E nelle fabbriche cambogiane usate dai marchi sportivi più famosi le cose non vanno meglio
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