Ricardo Miguel Cavallo: il torturatore che fece male i conti

Repressore all’Esma ed esponente di spicco della dittatura argentina, il 13 giugno 2003 fu estradato dal Messico alla Spagna per essere giudicato. A fermarlo, all’aeroporto di Cancún, gli uomini dell’Interpol, che lo bloccarono appena in tempo. Se fosse tornato in Argentina, Cavallo avrebbe usufruito della Ley de Punto Final e Obediencia Debida. A scovarlo, a Città del Messico, un giornalista

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Università for profit in America Latina

di David Lifodi Durante la rivoluzione messicana del 1910 Emiliano Zapata sosteneva che le scuole, invece di unire il Messico, contribuivano ad aumentare la divisione tra le classi sociali: da un lato coloro che potevano permettersi di frequentare gli istituti di istruzione e si sentivano superiori, dall’altro i campesinos. Fu in questo contesto che nacquero le escuelas normales rurales, tra

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Il massacro di Ayotzinapa e le vene aperte del Messico

di David Lifodi (*) Il massacro di Ayotzinapa dello scorso 26 settembre, avvenuto nella città di Iguala (stato messicano del Guerrero), quando narcos e polizia hanno assaltato gli studenti della Escuela Normal Rural Raúl Isidro Burgos, uccidendone sei, ferendone venti e facendone scomparire quarantatrè, tuttora desaparecidos, rappresenta le vene aperte del Messico. Quanto accaduto nel Guerrero non è un’eccezione, e nemmeno

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