L’autonomia differenziata è un progetto neoliberale

L’Autonomia differenziata è un progetto politico che s’inserisce perfettamente in un quadro di reazioni politiche identitarie che rispondono alle crisi del neoliberismo in senso neofascista, riproducendo frammentazione, razzismo e disuguaglianze economiche. Di più, l’AD può essere letta come un vero e proprio tentativo di accumulazione capitalistica. di Simone Villani (*) La questione del lavoro è scomparsa dalle agende politiche di

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Autonomia Regionale Differenziata: PERCHÉ NO

di Anna Maria Bianchi (*) “Basta insegnanti meridionali per i nostri figli”. La scritta campeggiava sui manifesti di uno dei tanti movimenti autonomisti che sarebbero poi confluiti nella Lega Nord, che avevano tappezzato i muri di Torino. Erano gli anni ’80. Allora non avrei immaginato che tanti anni dopo mi sarei trovata davanti alla realistica possibilità che questo sciagurato e

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I pennivendoli scrivono che l’Ucraina e la Nato stanno vincendo

articoli, video e disegni di Vauro, Cobas scuola, Francesco Gesualdi, Douglas MacGregor, Scott Ritter, Giuseppe Bruzzone, Raniero La Valle, Marco Politi, Marco Tarquinio, Andrea Tornielli, Piero Schiavazzi, Francesco Pallante, Toni Capuozzo, Clara Statello, Domenico Quirico, Loris Campetti, Giuseppe Masala, Nicolai Lilin, Alessandro Di Battista, Francesco Masala, Dante Barontini, Stefano Vespo, Stefano Orsi, Giacomo Gabellini, Carlos Latuff, Marco Travaglio

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La guerra: troppo seria per lasciarla ai generali

diceva Georges Clémenceau (L’Orologio dell’Apocalisse Nucleare, a che ora è la fine) articoli di Alessandro Portelli, Enrico Euli, Elena Popova, Yurii Sheliazhenko, Francesco Masala, Andrea Andrillo, Gian luigi Deiana, Maurizio Acerbo, SI Cobas, Luciano Canfora, Andrea Giustini, Ida Dominijanni, Pino Arlacchi, Europe for Peace, Alessandro Gilioli, Angelo d’Orsi, Enrico Piovesana, Giovanni Scotto, Domenico Gallo, Francesco Pallante, Usb, Angelo Gaccione, Franco

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