Guardando oltre – di Mark Adin
Caro Marco di Tuscania, a te mi rivolgo perché sei come noi di quelli cresciuti nella rabbia, che a testa bassa si son lanciati come arieti e hanno trovato duro.
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
Caro Marco di Tuscania, a te mi rivolgo perché sei come noi di quelli cresciuti nella rabbia, che a testa bassa si son lanciati come arieti e hanno trovato duro.
Continua a leggeredi Mark Adin (*)
Continua a leggereAlludere alla folla è utile per richiamare il muoversi della stessa, il suo infittirsi o il suo diradarsi, e soprattutto il suo reagire, come un solo corpo, agli stimoli esterni. Chi mastica di psicologia di massa sa che essa si attiva coerentemente, unitariamente, sfruttando un temibile effetto moltiplicatore fornito dal realizzarsi di misteriose quanto potenti attitudini sintoniche. Se mai ci
Continua a leggereCiao, sono il Castoro di Bianciardi, stretto nello scaffale tra quelli di Jean Genet e Ghiannis Ritsos, le mie cattive compagnie di ragazzacci. Siamo qui, perfettamente allineati e stanchi di non essere neppure estratti per qualche rapida consultazione. Nessuno ci compulsa ormai da tempo. Eppure siamo stati eroici, e oggi siamo dimenticati.
Continua a leggereKronstadt di Mark Adin (*)
Continua a leggereAver trasformato in un incubo le vite meravigliose, singolarmente dotate di bellezza, di ciascuno e di ciascuna, è uno scempio incomprensibile. Ci si è riusciti grazie all’impegno che, nei secoli dei secoli (in saecula saeculorum, che il latino rende meglio l’idea), ci ha messo l’umanità.
Continua a leggereGiochereste a tennis con uno Stradivari, usandolo come racchetta? Non credo: forse l’avreste già messo su E-Bay o affidato a una casa d’aste (so che fra i followers di questo blog ci sono quanti ci risolverebbero il problema della pensione) e sicuramente tutti ne saprebbero stimare il valore, riconoscendo che la fragilità dello strumento richiederebbe mille cure e attenzioni. Per
Continua a leggereSe ciò che un tempo si chiamava “soldato di ventura”, e poi “mercenario”, infine “contractor”; se una “etera” diventa una “cortigiana” e oggi una “escort”; se una “guerra coloniale” diventa “escalation imperialistica” e in seguito “missione di pace”; se uno “storpio” diventa un “handicappato” e poi un “disabile” e attualmente un “diversamente abile”; se le parole cambiano è per dare
Continua a leggerePuò forse sorprendere, ma il potere dei sondaggi non consiste soltanto nel registrare il consenso, bensì nel crearlo a sua volta.
Continua a leggereCosa poter dire ancora su Giorgio Gaber, dopo che i mezzi di informazione hanno fatto a gara nel riproporci ogni sua opera, ogni dettaglio, proponendoci caleidoscopi di canzoni e interviste e apporti biografici e quadretti familiari: che si può dire di più? Certo anche nelle rassegne più complete vi è sempre un non detto, perché quando un’anima è grande è
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