Dai campi di cotone uzbeki alla boutique, filiera criminale
di Emanuele Giordana (*) Sfruttamento al 100%. Aiuti allo sviluppo, ma solo del lavoro forzato e minorile. Banca mondiale sotto accusa. Condizioni critiche anche dietro al cuoio lavorato nei laboratori del Bangladesh. E nelle fabbriche cambogiane usate dai marchi sportivi più famosi le cose non vanno meglio
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