il Blog di Daniele Barbieri & altr*
Taranto aspetta un piano per il futuro. È possibile “decarbonizzare” l’acciaio e che cosa significa per il lavoro, la vita dei tarantini, la città? L’acciaieria vivacchia nella totale assenza di una strategia industriale e di risanamento, mentre si respira un’aria di chiusura per consunzione. E restano irrisolti i nodi delle bonifiche, dell’inquinamento e degli impatti sulla salute. di Marina Forti
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Un esperto degli algoritmi da Londra manda i grafici dei picchi del benzene. Tra una pausa e l’altra del suo lavoro, sforna le cattive notizie che turbano la quotidianità degli ecotarantini che sanno leggere ascisse, ordinate e diagrammi cartesiani. Cronaca assurda in una città inquinata. di Alessandro Marescotti (*)
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di Associazione PeaceLink (*)
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Il convegno nazionale “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita“
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ripreso da gruppodinterventogiuridicoweb.com
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Di debacle in debacle, da quella della Nazionale al disastro ambientale del quartiere Tamburi di Taranto fino a quello delle sinistre. di Energu (*)
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recensione di Laura Tussi (*) al libro di Beatrice Ruscio
Continua a leggeredi David Lifodi Piquiá de Baixo è il distretto industriale di Açailândia, stato del Maranhão, in piena Amazzonia brasiliana: da anni questa zona sta vivendo una catastrofe ambientale e sociale dovuta all’insediamento della Vale, la multinazionale del ferro e dell’acciaio che nel 2012 è stata insignita del poco ambito premio di “peggiore multinazionale del pianeta” con la consegna del
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