Tempi duri per i bambini

Non solo a Gaza e in Siria la vita è un inferno per i bambini e le bambine. Negli Stati Uniti, ad esempio, la facile disponibilità di armi rende semplice per i giovani infelici uccidere i bambini nelle scuole e nei supermercati, prima di suicidarsi. Intanto i sostenitori della supremazia bianca vogliono che le donne non smettano di generare. Ma per la prima volta, dopo oltre vent’anni, il numero di bambini nati nel mondo è sceso.

di Franco Berardi Bifo (*)

 Foto di Ronald Plett da Pixabay

 

Tempi duri per i bambini. Gli israeliani prendono di mira soprattutto loro, i terroristi di domani. Per i nazi-sionisti la loro vita non vale nulla. Ma la vita non è dura solo per i bambini palestinesi. È dura per tutti i bambini del mondo. La guerra si sta diffondendo in molte aree del pianeta e il clima è sempre più caldo.

Nel suo film Cafarnaum, la regista libanese Nadine Labaki mette in scena un ragazzo di dodici anni – rifugiato siriano a Beirut – che viene portato davanti a un tribunale, avendo deciso di intraprendere un’azione civile contro i suoi genitori. Quando il giudice gli chiede perché vuole fare causa ai suoi genitori, Zain risponde “Perché sono nato” (o, più precisamente, “Perché mi hanno messo al mondo”). Cos’è la vita per un bambino siriano costretto dalla guerra a rifugiarsi a Beirut, se non l’inferno?

Ma non solo a Gaza e in Siria la vita è un inferno per i bambini. Prendiamo gli Stati Uniti, dove la facile disponibilità di armi rende facile per i giovani infelici uccidere i bambini nelle scuole e nei supermercati, prima di suicidarsi. È risaputo che in quel Paese l’infelicità si sta diffondendo come un incendio nella foresta, a giudicare dalla vendita degli antidepressivi. Possiamo quindi prevedere che i bambini correranno sempre più il pericolo di essere uccisi. Che non è il peggiore dei destini.

Tuttavia i sostenitori della supremazia bianca vogliono che le donne non smettano di generare le vittime del sogno statunitense, che si basa sul duro lavoro, sulla dura competizione, sul Fentanyl, sulle armi e sui proiettili. Ad esempio, la nuova gloria del sogno Usa, J.D. Vance, ritiene che fare figli sia un dovere nazionale.

Alcuni anni fa, nel romanzo Hillbilly Elegy, Vance ha raccontato l’alcolismo dei suoi nonni e la storia di dipendenza dalla droga di sua madre. Ma siccome il giovane Vance non era un segaiolo riuscì ad andare a Yale. Per dirla tutta, prima di andare a Yale è andato in Iraq, ha combattuto in una guerra criminale in cui sono stati uccisi innumerevoli bambini. Ma se se si deve andare ad uccidere dei bambini per poter entrare nella prestigiosa Yale Law School, si potrebbe pensare che la vita per chi vive in quel paese non è tanto bella. Eppure J.D. Vance non è d’accordo e disprezza le donne che non accettano di fare figli per la patria. Riferendosi a questo tipo di donne che dovrebbero tradire l’America, Vance ha pronunciato queste parole: “Un gruppo di gattare senza figli che sono infelici con la propria vita e le scelte che hanno fatto e quindi vogliono rendere infelice anche il resto del paese”.

Ciò che è falso e disgustoso in questa frase è l’identificazione della miseria psichica con il non avere figli. Vance è un uomo, è orgoglioso di essere statunitense ed è pronto ad andare in Iraq per realizzare il suo sogno americano, ma sempre meno donne nel mondo (e anche di uomini) sono d’accordo con lui. Anche negli Stati uniti un numero record di donne sceglie di rimanere senza figli: 21,9 milioni di donne negli Usa di età compresa tra 20 e 39 anni non avevano partorito nel 2022, raggiungendo un minimo storico, secondo l’US Census Bureau. Secondo i rapporti di un recente sondaggio, la percentuale di adulti statunitensi sotto i 50 anni che non hanno figli e che probabilmente non ne avranno mai è aumentata di 10 punti percentuali, passando dal 37% nel 2018 al 47% nel 2023.

Nel 2022 sono nati quasi 134 milioni di bambini in tutto il mondo. Si tratta di una media di 367.000 neonati ogni giorno. Anche se può sembrare molto, in realtà si tratta del numero più basso di neonati dal 2001. E puoi scommettere che questa cifra diminuirà, nonostante Vance e tutti i guerrieri patriarcali per la supremazia bianca.

Se il fascismo nel secolo scorso era la mobilitazione di giovani euforici che volevano fare la guerra e conquistare colonie, il fascismo oggi è la mobilitazione obbligatoria di energie che non abbiamo voglia di mobilitare. Innanzitutto il fascismo è una campagna volta ad aumentare le nascite.

Incitando gli europei ad entrare in guerra contro la Russia, Emmanuel Macron ha affermato che l’Europa ha bisogno non solo di un riarmo militare, ma anche di un riarmo demografico.

Il problema è che sempre più donne si rendono conto che vivere in futuro sarà probabilmente orribile, quindi la domanda è: perché dovremmo fare figli? Perché dovremmo consegnare persone innocenti alle macchine assassine della guerra, all’apocalisse climatica e allo sfruttamento lavorativo sempre più brutale? Perché dovremmo contribuire alla sovrappopolazione in condizioni di scarsità d’acqua?

Non c’è motivo di mobilitare le nostre energie psichiche per una società che sopravvive solo succhiando il sangue psichico ed economico di coloro che hanno la sfortuna di essere nati.

Il principale problema politico oggi è un problema filosofico, o biopolitico, se preferite. La domanda è: la vita è un bene in sé? Dobbiamo pensare che la vita sia una cosa positiva anche se sta diventando una camera di tortura? Se pensi che sia giusto mettere al mondo qualcuno che non ti ha chiesto di venire su un pianeta invivibile, se pensi di avere il diritto di obbligare qualcuno a vivere in un luogo dove la schiavitù, l’aridità, la depressione e la guerra stanno annullando la possibilità di qualsiasi piacere, fai pure. Ma sempre più persone nel mondo stanno disertando il compito di dare alla luce le vittime di un mondo che è stato distrutto dal capitalismo.

(*) Testo e foto originali: https://comune-info.net/tempi-duri-per-i-bambini/

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