Lo “Statuto dell’Uomo”…
… uno scritto di Thiago de Mello (con una nota di David Lifodi)
STATUTO DELL’UOMO
(Atto Istituzionale Permanente)
Dedicato a Carlos Heitor Cony
Articolo I
È decretato che adesso vale la verità,
adesso vale la vita,
e mano nella mano,
marceremo tutti per la vita vera.
Articolo II
È decretato che tutti i giorni della settimana,
compresi i martedì più grigi,
hanno diritto di convertirsi in mattinate domenicali.
Articolo III
È decretato che, a partire da questo istante,
ci saranno girasoli in tutte le finestre,
che i girasoli avranno diritto
di aprirsi anche nell’ombra;
e che le finestre devono rimanere, per l’intero giorno,
aperte verso il verde dove cresce la speranza.
Articolo IV
È decretato che l’uomo
non dovrà mai più
provare dubbi sull’uomo.
Che l’uomo avrà fiducia nell’uomo
come la palma ha fiducia nel vento,
come il vento ha fiducia nell’aria,
come l’aria ha fiducia nel campo azzurro del cielo.
Paragrafo unico:
L’uomo confiderà nell’uomo
come un bambino confida in un altro bambino.
Articolo V
È decretato che gli uomini
siano liberi dal giogo della menzogna.
Non ci sarà più bisogno di usare
la corazza del silenzio
né l’armatura delle parole.
l’uomo si siederà alla tavola
con il suo sguardo puro,
perché la verità sarà servita
prima degli antipasti.
Articolo VI
È stabilita, per dieci secoli,
la pratica sognata dal profeta Isaia,
e il lupo e l’agnello mangeranno insieme
e il cibo di entrambi avrà lo stesso sapore dell’aurora.
Articolo VII
Per decreto irrevocabile è stabilito
il regno permanente della giustizia e della chiarezza,
e l’allegria sarà una bandiera generosa
per sempre spiegata nell’anima del popolo.
Articolo VIII
È decretato che il maggior dolore
sempre fu e sarà sempre
il non poter dare amore a chi si ama
e sapere che è l’acqua
che dà alla pianta il miracolo del fiore.
Articolo IX
È permesso che il pane di ogni giorno
abbia nell’uomo il segno del suo sudore.
Ma che soprattutto abbia
sempre il caldo sapore della tenerezza.
Articolo X
È permesso a qualsiasi persona
in qualsiasi momento della vita,
l’uso dell’abito bianco.
Articolo XI
Si decreta che niente sarà imposto
né proibito,
tutto sarà permesso,
compreso il giocare con i rinoceronti
e camminare la sera
con una immensa begonia all’occhiello della giacca.
Paragrafo unico:
Solo una cosa sarà proibita:
Amare senza amore.
Articolo XIII
È decretato che il denaro
non potrà mai più comprare
il sole delle mattine future.
Espulso dal grande baule della paura,
il denaro si trasformerà in una spada fraterna
per difendere il diritto di cantare
e la festa per il giorno che è arrivato.
Articolo Finale
È proibito l’uso della parola libertà,
la quale sarà soppressa dai dizionari
e dal pantano ingannatore delle bocche.
Da questo momento
La libertà sarà viva e trasparente
Come un fuoco o un fiume,
e la sua abitazione sarà sempre
il cuore dell’uomo.
NOTA (di David Lifodi)
Thiago de Mello è uno dei poeti maggiormente impegnati nella lotta per i diritti umani, l’ecologismo e la pace. Brasiliano, nato il 30 marzo 1926 nel villaggio di Porantim de Bom Socorro (stato di Amazonas, in piena selva amazzonica) dal quale si raggiunge la capitale Manaus solo via fiume, Thiago de Mello è il cantore dell’umanesimo. Costretto all’esilio nel 1964, in seguito all’avvento della dittatura militare in Brasile, si rifugiò in Cile fin quando non cadde il governo di Salvador Allende e poi in Argentina, ma anche lì si insediò al potere la giunta militare. Decise allora di girovagare per l’Europa fra Portogallo, Francia e Germania: tornerà in Brasile solo nel 1978. Poeta militante, de Mello ha sempre interpretato la poesia latinoamericana come “una poesia che serve alla vita”. La sua opera più importante è “Os Estatutos do Homen”, un’antologia di liriche pubblicata nel 1964, ma Thiago de Mello, portavoce della denuncia contro l’oppressione, è stato autore di moltissime opere, alcune delle quali dedicate alla sua Amazzonia, tra cui l’ultimo suo lavoro, “De uma vez por todas”.
Lo “Statuto dell’Uomo” è dedicato a Carlos Heitor Cony, suo coetaneo, giornalista e scrittore anch’esso distintosi per i suoi corsivi critici nei confronti della dittatura militare e per l’appartenenza all’Academia Brasileira de Letras.
Ho una grande pecca (ariarterio?) Daniele Barbieri:non ti abbiamo mandato “Lo statuto dei gabbiani” tutte le opere di Horst Fantazzini… il 14 febbraio lo presenteremo a Roma presto ti-vi faro’ sapere dove. Intanto se mi metti in mail un recapito te lo invio a passo di carica.