Toscana: alle origini del disastro
Considerazioni sull’alluvione del 2 novembre – a cura di reti, comitati, associazioni e movimenti sociali della Toscana
Qualcuno direbbe che è troppo semplice criticare oggi in una situazione di conclamata catastrofe, ma noi lo abbiamo detto da tempo, ovviamente inascoltati.
Evidentemente il 1966, di cui ricorre domani l’infausto ricordo, non ha insegnato nulla!
E’ vero che queste tempeste non sono assolutamente prevedibili per intensità e luogo di impatto, ma se si aiuta ad aumentare i rischi, facendo esattamente il contrario di quello che la logica, la precauzione e i piani di bacino prevedono, non possiamo poi lamentarci dei danni derivati.
Esistono leggi, promesse, pronunciamenti ufficiali sul consumo ZERO del suolo, evitando così ulteriori impermeabilizzazioni ed inquinamenti, ma poi chi amministra a partire dalla Giunta Regionale a quella Metropolitana di Firenze si comporta in maniera diametralmente opposta.
Valga l’esempio di Campi Bisenzio con la grande struttura di vendita in via Palagetta in un ambito agricolo di salvaguardia idraulica deliberata anni fa dal PD locale, di cui l’Assessore Monia Monni, era colonna portante e che ora pubblicamente piange .. la sua, … “la mia Campi”!
Assessore, oggi Regionale, che condivide in pieno il progetto del Nuovo Aeroporto che prevede una ulteriore impermeabilizzazione di suoli per oltre 140ha oltre ai 100ha esistenti, con ulteriori ed evidenti rischi idrogeologici proprio per “la sua Campi”!
C’è ben altro su cui dovrebbero concentrarsi Giani e la sua Giunta, investendo nella salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico su cui non si è fatto quasi nulla visto che vanno sott’acqua anche gli ospedali in Toscana, perché se è vero che questi eventi sono imprevedibili per la portata, è anche vero che “il principio di precauzione” prevedrebbe azioni diametralmente opposte a quelle effettuate dalla Giunta Regionale.
La tracimazione dell’Ombrone Pistoiese a Quarrata, dei torrenti Furba, Bardena, Stella, Bure, Fermulla, oltre al Bisenzio esondando sia a Prato come a Campi Bisenzio sono il frutto della mancata prevenzione e della “tolleranza” al continuo aumento dell’impermeabilizzazione dei suoli.
La cosa più importante e allo stesso tempo pericolosa che ci è stata insegnata giovedì sera, è che i fiumi e torrenti NON hanno rotto, gli argini hanno tenuto e quindi hanno TRACIMATO!
Questo dovrebbe far pensare il Presidente GIANI che solo ora si è accorto del riscaldamento locale e globale con il conseguente Cambiamento Climatico, che i modelli probabilistici sui rischi idraulici/idrogeologici di 30 anni fa, non sono più adeguati alle situazioni attuali, ovvero alla violenza delle precipitazioni (Bombe d’Acqua).
Ciò impone una rivisitazione dei calcoli probabilistici, con l’ampliamento del “delta” per i T.R. (tempi di ritorno) decennali, trentennali e duecentennali Q(Tr200), con divagazione naturale dei fiumi e torrenti entro i propri alvei naturali, e limitrofi ambiti di rispetto, ovviamente con l’aggiunta di appropriate casse di espansione.
Se non bastano 3 ospedali allagati per capire tutto ciò, ci domandiamo di cosa altro necessita ancora la politica per non essere più subalterna alle lobby di interesse.
Quello che abbiamo visto nei giorni scorsi, con Campi Bisenzio e i Gigli allagati, con tutta la piana sotto l’acqua, specialmente sulla parte finale dell’ipotetica testata pista 11, con il previsto interramento di via dell’Osmannoro con un transito giornaliero di oltre 30.000 veicoli proprio in prossimità del Fosso Reale, che ovviamente risentirà delle due barriere cementificate (la Pista e la Duna Antirumore fronte Polo ed alta ben 12 metri) non potranno che essere il preludio a nuovi disastri.
LA POLITICA E’ AVVERTITA, NON POTRA’ PIU’ DIRE IO NON SAPEVO!
STOP CONSUMO SUOLO, STOP NUOVO AEROPORTO, SI’ ALLA TUTELA E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DEI FIUMI.
Associazione VAS Onlus, Italia Nostra Firenze, Comitato Difendiamo la Nostra Salute PratoSud Coordinamento Comitati per la Salute della Piana PO-PT, Comitato no aeroporto di Prato e Provincia, Comitato Ambientale di Casale, Circolo Legambiente “di là d’Arno” Lastra a Signa, Comitato Sorvolati Brozzi, Peretola, Quaracchi, Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano, Comitato Mente Locale della Piana – Campi Bisenzio, La Piana contro le nocività – Presidio No Inceneritori No Aeroporto, Alterpiana Firenze Prato Pistoia / Alterlab, Associazione No Tunnel TAV Firenze, Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve, Comitato Valdisieve, Osservatorio Ambientale – Prato, Forum Toscano Movimenti per l’Acqua, ADiC Toscana Aps, Comitato Acqua Bene Comune Valdarno, Associazione Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole Odv, Associazione Alleanza Beni comuni Pistoia Odv, Comitato Obiettivo Periferia Pistoia, Comitato Trasparenza per Empoli, Comitato Acqua pubblica Arezzo, Confederazione Cobas Pistoia; Atto Primo Salute Ambiente Cultura Odv,
Condivido, ma chiedo: perché, quasi tutti i Comitati ambientali nell’area metropolitana da Firenze a Pistoia, tra le grandi opere assurde, inutili e dannose non inseriscono anche la terza corsia sull’autostrada A11 (da Prato est verso Pistoia) che è il contrario di una moderna e più sostenibile mobilità nel 2035???
G. C.
MOBILITÀ: IL FUTURO E’ GIA’ QUI. Eugenio Baronti (16.9.2023):
https://www.facebook.com/eugenio.baronti/posts/pfbid0217SqjDqWdcQrLdQJ6giHjswqHV5HxfNS9ixE7S47cEq9bnoJgbyS8hJ3eLwSNpa6l
PER UNA MODERNA MOBILITÀ, ANCHE IN TOSCANA. COME CI MUOVEREMO IN TOSCANA NEL 2035? Eugenio Baronti (26.3.2023)
https://m.facebook.com/story.php/?id=1614586801&story_fbid=10225842025030020
MOBILITÀ, NON VIABILITÀ. Eugenio Baronti (2011):
http://www.valdinievoleoggi.it/a14284-sel-dobbiamo-parlare-di-mobilita-non-di-viabilita.html
AUTOSTRADA A11. CONTRO LA TERZA CORSIA (da Prato est verso Pistoia). Appello di numerose personalità autorevoli, contro la terza corsia sull’A11 da Prato est verso Pistoia (2017):
https://greenreport.it/news/urbanistica-e-territorio/lettera-la-terza-corsia-sullautostrada-a11/
1. ma cosa stanno costruendo all’uscita di Prato ovest in pregiatissima zona agricola?
2. con la dissestata “via del padule” (Altopascio-Bientina, con divieto di traffico pesante), ed il ponte sull’Arno “alla navetta” (Vicopisano-Calcinaia) interdetto al traffico pesante, che senso ha porrre in mezzo a questa sovrastrutture il grande centro logistico Penny Market?