TRASCINATO

(Roba del Pabuda…)

il poeta, separato,               

trascinato via

a forza,

a strattoni,

dalla sua poesia…

verrà subito infilato

in quel furgone da sbirri

di grigio travisato

e così condotto

di volata

al commissariato.

lì, in una stanzetta

sul retro, con vista

sull’orto e sui bidoni

della raccolta differenziata

dei rifiuti

sarà battuto con scrupolo

e senza riguardo

da cinque sconosciuti

al solo scopo

di fargli sputare alla svelta

la sua ultima idea:

quella che stava coccolando

in quel preciso momento,

camminando:

quando stava per scovare

il sottile filo

che cuce insieme:

luna, sedie, pigiama,

marzapane, furia,

stanchezza, matite, tazze

ed eventuale natura umana.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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