Trittico delle riflessioni – 3: selvaggi e civilizzati
(appendice al trittico dell’orgoglio comunista)
di Mauro Antonio Miglieruolo
***
1
Ricordo alcuni anni fa un documentario sui cosiddetti “uomini primitivi” il cui flusso seguivo abbastanza distrattamente. Ma ecco che la voce incaricata di recitare le considerazioni dell’antropologo racconta lo stupore di quest’ultimo per lo “strano comportamento” del “buon selvaggio” che stava interrogando.
Il “selvaggio” aveva ricevuto in dono una sigaretta e invece di fumarsela in santa pace come avrebbe fatto qualsiasi uomo/impresa moderno civilizzato, l’aveva fatta passare tra gli altri componenti della tribù affinché ognuno ne avesse parte. Alla richiesta di spiegazioni sembra che l’antidiluviano abbia risposto “se uno fuma, tutti fumano. Se uno mangia, tutti mangiano.” Dal che si deduceva, chiosava l’antropologo, quanto fossero primitivi quegli uomini, tali da non concepire nemmeno il concetto di proprietà privata. E dell’uso privato (egoistico) della proprietà. Un abisso separava “noi” (noi?!) da “loro”. Da “noi” che lasciamo prevalere nei rapporti sociali l’avidità, l’egoismo e l’insensibilità, rispetto a loro che praticano gli obsoleti (o presunti tale) concetto di comunità, condivisione, solidarietà, fratellanza.
2
E no, caro antropologo, quell’uomo può essere considerato primitivo sotto un unico aspetto: per la effettiva inconsapevolezza di essere veramente ed efficacemente civile, d’una civiltà che per noi è ancora da raggiungere; e che solo quando l’avremo raggiunta, realizzandola al più alto livello conseguente a una maturità acquisita per libera scelta, potremo fregiarci di quel “noi” un po’ troppo affrettato e sicuramente superbo con il quale ci definiamo per contrapporci a “loro”. Allora, in quel fortunato forse non lontano futuro, avremmo ben donde di cui andare superbi, avendo pacificato noi stessi e il mondo.
Avremmo realizzato l’unica vera, completa civiltà.
3
A questa civiltà possiamo attribuire un solo nome: comunismo. Il massimo dei beni, l’invidiabile meta che possiamo proporci. Un bene che gli esseri umani hanno perduto nel corso della preistoria, ma che non hanno mai smesso di rimpiangere e che ripetutamente hanno tentato di recuperare.
Hanno tentato e parzialmente fallito ieri. Non è detto non riusciranno domani. E se non domani, dopodomani. È solo questione di tempo, il comunismo tornerà a trionfare.
Seguendo l’esempio di ciò che è stato fatto in Russia e andando oltre quel che è stato fatto in Russia.