Ultimo appello…

… per il voto alle elezioni europee
di Piero Basso (*)

Mentre scrivo queste righe è lunedì 19 maggio. Fra una settimana conosceremo l’esito delle elezioni europee. Le più importanti nella storia di queste elezioni, perché per la prima volta eleggiamo un Parlamento i cui poteri sono molto cresciuti nei confronti del Consiglio e della Commissione, nominati dai governi, e perché si svolgono nel momento di peggior crisi dal dopoguerra, crisi di cui le istituzioni europee condividono la responsabilità con i governi nazionali.
Il massacro sociale creato da queste politiche è ormai talmente evidente che tutti i partiti promettono cambi radicali, in prima linea proprio quelle forze politiche, europee e nazionali, che questa politica hanno portato avanti sino a oggi.
Il 25 maggio abbiamo finalmente la concreta possibilità di dire basta alle politiche recessive messe in atto dalle istituzioni europee che hanno prolungato e aggravato la crisi con conseguenze drammatiche per il nostro Paese e per le classi popolari e i ceti medi di tutta Europa.
La mia scelta è chiara:
NO a chi ha sempre sostenuto questa politica, a Bruxelles come a Roma,
NO a chi sostiene impossibili uscite dall’euro e addirittura dall’Europa,
NO a chi non ha un programma alternativo credibile,
SI’ a chi – la sinistra unitaria europea (GUE/NGL) – in tutti questi anni ha portato avanti con coerenza e determinazione una politica di sviluppo economico ecologicamente sostenibile e socialmente giusto, che oggi si ritrova unita nel nome di Alexis Tsipras, il segretario del partito della sinistra greca, reduce da una forte affermazione elettorale nelle municipali del suo Paese.
Ricordiamo che le élites finanziarie, i “poteri forti” che oggi di fatto governano l’Europa, hanno bisogno della nostra indifferenza, delle nostre divisioni, per poterci governare meglio. Ogni astensione, ogni voto di semplice protesta è in realtà un voto che indebolisce il Parlamento, indebolisce la democrazia. Come indebolisce la democrazia, alimentando sfiducia e scetticismo, un voto dato per un programma apparentemente di sinistra, che poi viene disatteso in nome della “necessità” di governare: solo una forte presenza di sinistra nel nuovo Parlamento può costituire un’alternativa al ripetersi delle “larghe intese”, che oggi governano in Europa come in Germania e in Italia.

(*) Come altre persone in rete anche io faccio miei gli argomenti di Piero Basso, che condivido pienamente. Insomma voterò certamente la lista Tsipras. Sinteticamente riprendo qui sotto anche la scheda “tecnica” – che accompagnava questa “dichiarazione di voto” – perché gli errori (per dirne uno che ho appena “scoperto”: non si possono votare tre donne, al massimo due) potrebbero rendere nullo il voto. (db)

SCHEDA: Come si vota
Le procedure di voto non sono diverse da quelle normalmente in atto per le elezioni politiche e amministrative.
Ricordo che si vota solo la domenica, dalle 7 alle 23, e che occorre presentarsi al seggio muniti della tessera elettorale e di un documento di identità.
Il voto si esprime tracciando un segno sul simbolo prescelto.
Le schede nel collegio Nord-Ovest sono grige, mentre sono marroni nel collegio Nord-Est, rosse nel Centro, arancioni nel Sud e rosa nelle isole.
Accanto a ogni simbolo si trovano tre righe su cui, volendo, si possono indicare i cognomi di alcuni candidati (o anche nessuno).
Nel caso si desideri esprimere una preferenza, tener conto di quanto segue:
– le preferenze possono essere date solo a candidati della lista nel collegio;
– non è possibile dare la preferenza ad Alexis Tsipras, che non è candidato nel nostro collegio (e in nessun collegio italiano);
– se si vogliono utilizzare tutte e tre le preferenze possibili, ricordare che non possono essere tutte e tre dello stesso genere (occorre che ci sia almeno una donna e almeno un uomo).

Redazione
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7 commenti

  • bozidar stanisic

    da vecio e noioso, ripeto di nuovo il mio solito tram-tram: almeno coloro che non han perso la ragione diventando politici diano esempi concreti della sobrietà e del non egoismo a partire dalla riduzione degli indennizzi.
    A nessuno farebbe male un cambiamento etico radicale nel parlamento EU:
    che non sia più nido dei parassiti (non tutti, ma in maggioranza sì). Però non vedo nessun annuncio del genere neppure dai tziprassiani.
    Quindi, è normale avere dei privilegi di tutti i generi a 360 gradi? Mi han già detto che mi son fissato su questi aspetti; e non solo a me, ma a tutte le persono che provano ancora a dimostrare che anche la casta – anche EU – è lontana dai cittadini.
    Un anno fa ho fatto quasi una polemica con i giovani candidati del PD e del SEL poi anche con gli “stranieri” che allora erano candidati e, alla fine, mi era chiaro: NESSUNO rinnuncia ai privilegi (ora mi correggo: solo grillini, però gli sputano da tutte parti, forse anche per questo motivo…)
    Il 25 maggio non sarà uno spartiacque morale, non vedremo molti rinnunciare al “dolce star” nelle poltrone proprio per i motivi indicati.

    • Caro Bozidar,
      ti leggo spesso su questo blog e trovo interessanti le cose che scrivi, ma questo tuo intervento mi delude sotto due aspetti. Il primo è il riferimento a quelli che chiami tsiprassiani: l’uso di questo neologismo formulato assimilando le persone che sostengono la lista “l’altra europa con Tsipras” a seguaci uniformati ad un capo è fuori luogo.Se hai guardato le candidature avrai visto diversità di punti di vista ed autonomia di giudizio costituire un insieme e perseguire un comune intento.
      Il termine poi richiama per analogia la definizione di grillini. Nel parlare di loro inizialmente ho sempre usato la definizione di attivisti m5s, ma dopo la deriva fideistica imposta dal duo Casaleggio-Grillo devo ammettere che il nome “grillini” è quello giusto e che molto dovranno fare per meritarsi il termine attivisti.
      Per quanto riguarda la rinuncia ai privilegi dai tempo alle candidate ed ai candidati di arrivarci nel parlamento E.U.
      Il secondo aspetto che mi delude è quello che riconduce la critica al m5s ad una difficoltà di risposta alla loro rinuncia ai privilegi.
      Abitiamo nella stessa provincia e abbiamo visto cosa è stato ad Udine il cosiddetto movimento dei forconi. Non voglio far nomi ma il loro leader locale che marciava fianco a fianco con casa Pound e ne ripeteva le parole d’ordine appartiene al meet-up m5s locale. Non mi risulta che sia stato espulso per questo.

      Con stima
      alberto

  • Anche io, per motivi molto simili a quelli elencati da Basso nel post, voterò Tsipras. Ho cercato di dare fiducia per alcuni anni a un PD che altro non ha fatto se non spingermi ancora verso una sinistra realmente progressista, e faccio di tutto per promuovere questo movimento che, mi pare, propone un vero inizio di cambiamento.

    Speriamo, sono molto preoccupato dalle varie teppaglie protofasciste che si propongono oggidì, ma sono certo che andrà tutto bene, anche se dovesse andare tutto male.

    Basta resistere, anche se non è poco.

  • RICEVO (da Maria) E POSTO
    Cari e care, buongiorno!
    Se ricevete questo messaggio da parte mia, è perché ho passato la mattinata nel folle tentativo di recuperare dalla mia e-mail gli indirizzi degli amici che sento più vicini, ma anche quelli delle persone con le quali mi è capitato, qualche volta, di scambiare due parole di politica e di condividere dubbi sul presente o speranze per il futuro.
    Con molte/i di voi non ho avuto occasione, negli ultimi tempi, di parlare e confrontarmi sul prossimo appuntamento delle elezioni europee, anche solo per domandarvi (come per caso, ma con l’orecchio attento alla risposta)…
    …. e tu hai già idea su chi votare?
    Da vari mesi, ormai, mi sto molto impegnando a sostegno della lista “L’Altra Europa con Tsipras”, di cui difficilmente avrete sentito parlare in televisione o sui giornali più diffusi. Se invece avete la sventura (si fa per dire) di essere miei amici anche su facebook, a questo punto saprete tutto su questo nuovo progetto politico, visto che da quando è cominciata la raccolta firme non ho mancato di postare quintali e quintali di propaganda.
    Perché lo faccio?
    Ogni tanto me lo domando anche io, eh! La risposta che mi sono data, come già prima per “una città in comune”, è che questo progetto mi dà la speranza di contribuire a cambiare in meglio (almeno un po’) le nostre vite e quelle di chi verrà dopo di noi.
    Ok ok… però prima di oggi non avevi mai rotto così tanto le scatole, tipo scrivendo una e-mail come questa. Vero, ma una ragione c’è anche per questo.
    Sono francamente disorientata da come l’informazione e i partiti maggiori stanno gestendo questa campagna elettorale, ovvero, come se si trattasse di elezioni politiche.
    Il dibattito è tra chi (Grillo) invita a votare contro l’attuale governo del PD e del centro-destra; chi (Renzi) invita a votare contro la pericolosa instabilità generata da Grillo; e chi (Berlusconi) addirittura promette dentiere e innalzamento delle pensioni, come se tutto questo c’entrasse qualcosa con le elezioni europee.
    Ecco dunque la prima ragione della mia lettera, quello che vi direi se potessimo prenderci un caffè insieme tra oggi e domenica:
    “ehi! ma non stiamo mica votando per le elezioni politiche. Qui si decidono i membri del Parlamento Europeo: PSE, PPE e tutto il resto!”
    Il livello del dibattito pubblico nel nostro paese è così basso, che ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
    Ma è possibile che durante la campagna elettorale ci siano stati ben 2 confronti tra i candidati alla presidenza del Parlamento Europeo
    (i quali sono: Alexis Tsipras della Sinistra Europea, Ska Keller dei Verdi, Martin Schulz del Partito Socialista, Jean-Claude Juncker del Partito Popolare, Guy Verhofstadt del Partito liberale) e giornali e telegiornali italiani non vi abbiano dedicato una riga?!
    Eppure è per loro che voteremo domenica, e per i candidati delle liste che li sostengono. Non per Grillo, non per Renzi, né per Berlusconi.
    Questa era la prima cosa che mi premeva dirvi. Per molte/i di voi risulterà forse superflua, per altre/i no.
    Veniamo alla seconda (e ultima cosa): Tsipras chi?
    Alexis Tsipras ha 39 anni, è di Atene. In tre anni ha portato la sinistra dal 4 al 27 % in Grecia con le sue proposte di opposizione alle devastanti scelte portate avanti, in Europa, dalla Troika e da Angela Merkel. Oggi è il candidato della Sinistra Europea e di tutti i cittadini che lottano per il lavoro e la democrazia, contro l’austerità.
    Tutti noi sappiamo in quale situazione versino oggi il nostro paese e le nostre città, dove i Comuni chiudono asili, svendono immobili e tagliano i servizi per le persone. Il motto dell’ “Altra Europa con Tsipras” è “Prima le persone”.
    Molte di queste cose accadono perché i Comuni non possono spendere neppure i soldi che già hanno in cassa, vincolati dal Patto di Stabilità Interna, che a sua volta dipende da piani europei di riduzione della spesa pubblica (tra i quali il famoso Fiscal Compact, che ora tutti odiano, compresi i partiti che lo hanno votato).
    Le politiche di austerità e di riduzione del debito pubblico vengono portate avanti, in Europa, tanto dal Partito Popolare (centro destra) quanto dal PSE (centro sinistra). Il Movimento 5 Stelle non ha chiarito in alcun modo come, nel Parlamento Europeo, si collocherà rispetto a tali forze, né quale sia il suo programma per affrontare questa situazione difficilissima.
    Alexis Tsipras e le forze che lo sostengono a livello europee hanno invece un’idea ben chiara: aprire una conferenza internazionale che affronti il tema del debito pubblico basandosi sulla solidarietà. Mettendo al primo posto i diritti delle persone, mentre fino ad oggi sono stati tutelati soprattutto gli interessi finanziari dei grandi creditori. Si tratta di una proposta concreta, attuabile sin da subito, senza alcuna revisione dei trattati comunitari.
    Per la prima volta da molto tempo, possiamo votare in Italia per una sinistra nuova.
    Fuori dalle geometrie dei piccoli partiti, siamo l’unica lista nata dal basso, dalla mobilitazione di 220mila persone che hanno firmato per noi.
    L’Altra Europa con Tsipras candida cittadini, attivisti e intellettuali con storie diverse, che si impegnano per cambiare la nostra vita dove si decide davvero: in Europa. Candidati indipendenti, preparati, cittadini attivi che sceglieranno sempre prima le persone, poi i numeri.
    Volete qualche nome, tra quelli che conosco meglio?
    Paola Morandin, operaia dell’Electrolux, da anni lotta contro la delocalizzazione della sua azienda e per la tutela del lavoro; Adriano Prosperi, storico, da anni pensa e scrive contro il razzismo e l’imbarbarimento del discorso pubblico nel nostro paese; Loredana Lipperini, scrittrice e attivista per la parità di genere; Alessandra Quarta, giurista e attivista per i beni comuni; Tommaso Fattori, attivista dei movimenti per l’acqua; Francuccio Gesualdi, fondatore del “Centro nuovo modello di sviluppo”, Sandro Medici, già presidente del X municipio a Roma, attivo nei movimenti per la casa e promotore della rete nazionale “Le città in comune”; Claudio Riccio, lavoratore free lance, promotore dei movimenti studenteschi contro la riforma Gelmini e ideatore della campagna generazionale “io voglio restare”.
    Ulteriori informazioni, se ne volete, le potrete trovare sul sito: listatsipras.eu
    Uff… in qualche modo sono arrivata in fondo. Molte altre cose avrei da dirvi, in questo momento cruciale. Se siete arrivati fino qui, senz’altro lo avrete fatto per amicizia, quindi GRAZIE!
    Qualunque cosa decidiate, il 25 maggio vi auguro di votare per la vostra vita (e non per paura, o per fedeltà verso qualcuno che ci ha già tradito da un pezzo).
    Un abbraccio e a presto!
    Maria

  • bozidar stanisic

    ad alberto<.

    caro alberto,

    a me fa dolore pensare la vita politica che si concentra attorno i privileggi. resto fermo: nessuno rinnuncia ai privileggi, nè alle buste strane alla vita dei poveri e dei nuovi impoveriti. ho visto anche la lista dei dirigenti nella nostra udine, e sono stati soldi degli ultimi dati alle tasche degli insazziabili.
    resto fermo pure sui candidati delle liste tzipras: che diano un esempio.
    quindi, potevano farlo molto prima e perche non l'hanno fatto?
    come non l'hanno fatto altri, inclusi fiovani del sel e del pd.
    FA MOLTO BENE UNA BUONA BUSTA PAGA.
    PUNTO.
    e l'etica? e la condivisione? dove sono?
    i candidati della lista tzipras
    lo faranno?
    che dicano quando. io spero presto…

    poi, non mi vedo, come ti pareva nel contesto dei grillini.

    ti mando la mia stima,
    bozidar

    <<ps<. ad ago: scriva lei una lettera a dario fo. non lo vedo fra i
    cattivi del tempo ns—-

    • Anche i fascisti si presentarono all’inizio come grandi moralizzatori.

      Non rileva nessun segnale piuttosto inquietante nei comportamenti e nelle dichiarazioni di chi conDUCE la setta denominata M5S ? Il bel duetto.

      A margine, le scrive, qui, io, uno degli ‘schizzi di merda,’ scusi il termine ma cito il conDUCEnte, anzi uno dei due conDUCEnti. Io sono uno degli ‘schizzi di merda.’ Ipse, Grillo, dixit.

      Che Dario Fo si lasci ancora coinvolgere … Ma cosa ha il M5S in comune con il movimento anarchico ? Del resto, cosa avevano il fascismo e il nazionalsocialismo in comune con il movimento socialista ? Mi domando.

      Cordiali e rispettosi saluti

      Ago = ‘schizzo di merda’

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