una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.
Umberto Eco è stato anche un brillante semiologo. L’opera di Eco “Trattato di Semiotica Generale” ha inaugurato un nuovo periodo per gli studi della disciplina: ci ha donato una vera Teoria Semiotica Generale, sgomberato il campo delle questioni non-pertinenti, oltre a stabilire i confini dell’ambito, trasformandola in una Scienza. Geni del calibro di Hjelmslev, Peirce o Greimas avrebbero tolto il cappello per uno così. Eco aveva conoscenze approfondite di Musica, era un grande ascoltatore e musicista amatoriale. I giornalisti ricordano solo i suoi best-sellers, abituati come sono a vendersi al miglior offerente. Il popolino ricorda solamente l’odio all’intelligenza di Umberto, lui parte contraria all’Italia del rap, rock, grande fratello, salvini, scilipoti e mediaset. L’Italia degna della grande eredità Rinascimentale sarà capace di riconoscere la dimensione della perdita. Ciao Umberto! PS. Se qualcuno sarà interessato al Trattato di Semiotica basta scrivermi e invierò l’e-book.
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Umberto Eco è stato anche un brillante semiologo. L’opera di Eco “Trattato di Semiotica Generale” ha inaugurato un nuovo periodo per gli studi della disciplina: ci ha donato una vera Teoria Semiotica Generale, sgomberato il campo delle questioni non-pertinenti, oltre a stabilire i confini dell’ambito, trasformandola in una Scienza. Geni del calibro di Hjelmslev, Peirce o Greimas avrebbero tolto il cappello per uno così. Eco aveva conoscenze approfondite di Musica, era un grande ascoltatore e musicista amatoriale. I giornalisti ricordano solo i suoi best-sellers, abituati come sono a vendersi al miglior offerente. Il popolino ricorda solamente l’odio all’intelligenza di Umberto, lui parte contraria all’Italia del rap, rock, grande fratello, salvini, scilipoti e mediaset. L’Italia degna della grande eredità Rinascimentale sarà capace di riconoscere la dimensione della perdita. Ciao Umberto! PS. Se qualcuno sarà interessato al Trattato di Semiotica basta scrivermi e invierò l’e-book.