Un altro anno di balle stellari
La difficile arte della crommiomanzia, il Cicap, la fine del mondo in arrivo per agosto e altre cosucce (*)
La notizia è bruttina… Il mondo finirà il 21 agosto 2017. Questo annunciano – nella moderna rete come negli antichi pulpiti – alcuni gruppi religiosi. La “spiegazione” andrebbe cercata nel «Libro della Rivelazione» cioè nella Bibbia. Curiosamente coinciderà con una eclissi solare e dunque per qualche minuto il cielo del 21 agosto effettivamente si oscurerà.
Se l’Apocalisse con tale precisione vi fa sorridere, date un’occhiata alle quartine in rima di Nostradamus, astrologo e farmacista del 1500 che “tutto previde”; alcuni interpretano una sua profezia così: fra il 2017 e il 2020 ci sarà una invasione extraterrestre.
Ci sono due però, piuttosto importanti, per non giudicare seri questi annunci. Il primo è che i testi citati – Nostradamus come la Bibbia – sono allegorie che ogni persona interpreta a modo suo. Il secondo dei «però» è che le previsioni catastrofiche (come le ottimistiche) vengono ripetute ogni anno da frotte di astrologi, in disaccordo fra loro, e poi risultano errate: dunque il nostro destino non è scritto nel moto delle stelle… oppure ci manca il vocabolario.
Una controprova? Come ogni anno, dal 1996, il Cicap – ovvero il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze – ha verificato le previsioni di astrologi e veggenti sul 2016. Tutte balle.
«Facile far previsioni se nessuno poi controlla» spiega Massimo Polidoro, psicologo e scrittore nonché segretario del Cicap: «Nella maggior parte dei casi la previsione è vaga. Dire che nell’anno nuovo “morirà una persona famosa” o “ci sarà una catastrofe” sono ovvietà». Sulle “profezie” più circostanziate il Cicap fa verifiche che risultano quasi sempre negative. «Il quasi è d’obbligo perché sbagliare sempre è improbabile» commenta il fisico Stefano Bagnasco che coordina il gruppo di studio del Cicap sull’astrologia: «Vladimir Putin notoriamente non è un pacifista e si può supporre, come ha fatto una famosa astrologa, che nel 2017 possa “prendere iniziative bellicose”. A posteriori, non sarà difficile trovare qualcosa che confermi». A proposito di “bellicosi” gli astrologi nel 2015 non avevano visto la recente vittoria di Donald Trump. Come ricorda Sonia Ciampoli, responsabile Cicap della raccolta previsioni, «nessuno dei veggenti e astrologi che abbiamo seguito ha annunciato la vittoria del Portogallo agli Europei di calcio 2016 o Trump presidente».
E su Renzi? L’astrologa Grazia Mirti lo collocava saldamente al governo mentre la Stefanova prevedeva un 2016 di “scandali osé”; il Mago Otelma sosteneva che «perderà qualsiasi elezione, arrivando al massimo al 12%»; la rivista Astra vedeva «un dissidio importante alla fine dell’estate».
Errate anche le previsioni economiche. E persino il gossip-parto: niente figli nel 2016 per la ministra Boschi e per la nuotatrice Pellegrini come annunciato dal moto delle “stelle”.
Esagerato in effetti anche l’annuncio della fine del mondo, per giugno 2016, lanciato da Ricardo Salazar. Persino l’antica arte della crommiomanzia – ovvero il 24 gennaio si “leggono” le cipolle per avere vaticini sul clima futuro – risulta fallace: certo le mezze stagioni non ci sono più ma questo annuncio, fa notare il Cicap, ormai è un’ovvietà.
Finché l’astrologia resta un gioco si può scherzare. Come nella vecchia vignetta dei due unici superstiti alla fine del mondo che si incontrano: lei gli chiede «di che segno sei?» e sentendosi rispondere «bilancia» se ne va, spiegando «peccato, non siamo astrologicamente compatibili». Ma per molte persone l’astrologia non è un gioco: c’è chi decide su amore, affari, salute dopo aver letto l’oroscopo.
Quasi 50 anni fa un gruppo di studiosi francesi, diretto da Edgar Morin, si pose una domanda interessante: l’astrologia sembrava morta, come mai rispunta proprio mentre gli esseri umani vanno sulla Luna? Alla fine di analisi, ricerche e discussioni – si cerchi in biblioteca il bel libro «Il ritorno degli astrologi», tradotto nel 1972 – la risposta oscillava fra ignoranza e paura del moderno, fra incapacità della scienza oggettiva di parlare al «soggetto» e l’analfabetismo indotto dai media. E magari aggiungiamo l’inconscio che – parola di Carl Gustav Jung – funziona come il lavoro del mago Merlino.
(*) Corre voce – cfr Rai Due, oroscopo di Paolo Fox salta per uno … – Il Fatto Quotidiano
– che molte persone si siamo lagnate con la Rai perché a Capodanno è saltato l’atteso astrologo. Così, con l’aiuto dell’annuale dossier del Cicap, vi ripropongo due ragionamenti sulle stelle, quelle astro-illogiche; sono consapevole che mi si potrà obiettare, pur senza essere di altre stelle (le cinque grilline) che ci sono più balle nei tg che nei segni zodiacali; e io – a costo di farmi querelare da Mentana? – subito sottoscrivo… ma questa non mi pare una buona ragione per tornare a credere che il nostro futuro sia scritto in 12 pezzi di cielo… come lo vedevamo millenni fa; perché oggi (l’ho spiegato qui: Ofiuco sarà lei) semmai i segni zodiacali dovrebbero essere 13. Se volete riderci sopra, sempre su «Il fatto quotidiano», Lia Celi ha “predetto” che nel 2017 le multinazionali acquisteranno i segni zodiacali, proprio come si son già comprati i ben più di 12/13 giornalisti delle “sparate-sparite” cioè sparacazzate e notiziedafarsparire. (db)
Ripete continuamente, quando è chiamato a parlar di astronomia, il mio conterraneo, il fisico ( e noto – una volta – come agitatore politico) Franco Piperno che l’astrologia è una fesseria anche per il semplice fatto che il cielo osservabile di oggi non è quello degli astri di alcuni millenni fa.
Eppure, eppure, cari miei, io stavolta qualche paura ce l’ho. La fine del mondo avverrà il 21 agosto del 2017: è il giorno del mio ennesimo compleanno. Quale miglior fine?
La differenza non è solo fra astronomi e astrologi (da cui il concetto di “strolicare”, lambiccarsi etc.) ma anche su come venivano trattati gli astrologi che hanno per primi praticato l’astrologia: nel libro “ll cielo di Babilonia. L’astrologia e l’antica Mesopotamia”, di M.Baigent, pubblicato nel 2007 da “Il Saggiatore” (che ho letto diversi anni fa) si capisce che se non facevano previsioni positive ne subivano le conseguenze!