Un modo diverso di guardare al mondo
di Francesco Masala,
nel 1973 Arno Peters ha cambiato il mondo, anzi ce l’ha restituito com’è, con le giuste dimensioni, anche la geografia è politica.
…Nel 1569 Gerardus Mercator, un famoso cartografo fiammingo, disegnò la carta che prese il suo nome. Tenete presente che era un uomo in fuga, inquisito per vari motivi. La sua carta non divenne subito popolare, anzi all’inizio non era accettata. Dopo 30 anni di incertezze, venne accolta e usata da tutti, soprattutto dai navigatori del 1600, dato che tracciò delle linee orizzontali e verticali, creando nuovi punti di riferimento e favorendo, così chi navigava e tracciava una rotta. In realtà, la sua proiezione deforma le aree, cioè le superfici dei Paesi, a causa della curvatura terrestre. Più ci avvicinavamo ai poli, più la superficie aumenta, creando problemi di comprensione della realtà. Convenzionalmente, però, nei secoli è diventata la nostra visione del mondo, anche se il pianeta non è così. Uno storico ha provato a disegnare una carta che rispetti le reali superfici dei continenti e degli Stati. È il tedesco Arno Peters che vi è riuscito nel 1973. Lo fece, ovvio, anche per ragioni ideali. Peters aveva scritto libri interessanti. Nel 1952 ne aveva pubblicato uno dal titolo: Storia del mondo otticamente sincronica. Quello che lui voleva era recuperare, anche attraverso il rispetto delle dimensioni di ogni singolo Paese, la dignità di ogni popolo, la sua dimensione. Era, insomma, una logica anticoloniale, che dava al Sud del mondo la stessa importanza del Nord. Sapendo che ogni proiezione della sfera sul piano impone delle deformazioni, Peters si rese conto che l’esatta proporzione delle superfici andava a scapito dell’esattezza delle distanze. I continenti assumevano così una forma allungata…
Valore ideologico delle carte geografiche
“L‛ immagine eurocentrica del mondo si è dimostrata funzionale
anche allo sfruttamento del terzo mondo da parte
dei paesi industrializzati nell’epoca post-coloniale. La lotta
per sostituire la vecchia carta geografica si trasforma
così nella lotta contro l‛ideologia dello sfruttamento.” […]
“Ora dopo secoli di egocentrismo possiamo vedere
il nostro paese dal punto di vista del mondo
e non viceversa. Poiché si è sempre pensato che le
carte geografiche riproducessero la realtà in modo
obiettivo, scoprendone ora il valore ideologico, siamo esortati
a verificare tutta la nostra concezione del mondo”.
(Arno Peters)