Un numero imprecisato
testo e collage di Pabuda
All’ingresso del cimitero di Lampedusa sta scritto: «PER UNO SCONOSCIUTO GLI SCONOSCIUTI NON PIANGONO».
In questo cimitero hanno trovato sepoltura un numero imprecisato di donne e uomini morti nel tentativo di raggiungere l’Europa attraversando il Mar Mediterraneo, unica via per cercare una possibilità di futuro. La quasi totalità delle tombe non ha un nome e le uniche notizie che è stato possibile recuperare delle storie di queste persone riguardano le circostanze della loro morte o del ritrovamento dei loro corpi.
Ma tutti loro hanno vissuto. Hanno gioito e sofferto, hanno sperato e lottato e qualcuno li ha attesi e pianti.
Nella consapevolezza che ogni frammento di storia sia capace di produrre una crepa in quel muro che divide gli uni dagli altri e nella speranza che la memoria di queste vite non vada persa occorre continuare a raccontare affinché si raggiunga una moltiplicazione delle voci, tale da essere assordante.
Provare lutto per la morte di chi
Non abbiamo mai visto –
Implica una parentela vitale
Fra l’anima loro e la nostra –
Per uno sconosciuto – gli sconosciuti non piangono
GRAZIE: a Chiara Zanini per la foto; a Edda per la battaglia infaticabile;a Giovanna detta “Yoko Dim”per la tenacia sorridente; a mio papà, il Professore, per le belle riviste che ha lasciato, in modo che ne ricavassi materiale per i collages. Il titolo del collage di Pabuda riprodotto qui è: “Il mio sconosciuto”.