Una lettera da Alcione

Brevi cenni sull’universo… e sullo Ius Soli

Cari terrestri, mi presento.
Mi chiamo Aldebaran e sono, come direste voi, un alieno.

La mia casa e’ lontana da qui. Provengo da una piccola comunità’ rurale del quadrante galattico Alfa e la mia casa, ammesso che ne abbia mai avuta una, si trova sul pianeta Alcione, un piccolo ammasso di terra che ruota attorno ad una delle stelle blu che voi chiamate “le Pleiadi”. Non ricordo neanche piu’ da quando sono in giro per la Via Lattea. Ricordo che avevo appena 12 anni quando mio padre mi portò a visitare il primo razzo intergalattico che andava a velocità’ curvatura. “Per conoscere te stesso dovrai conoscere l’Universo” mi disse. E così’ feci. Grazie all’aiuto di alcuni amici mi costruì’ un piccolo catorcio a propulsione gravitazionale, misi a bordo quel poco che serviva, e grazie a GalaxyMap che mi faceva da TomTom (lo chiamate così voi, vero?) cominciai a visitare gli angoli piu’ reconditi della galassia. Che bella che e’, sapete? Non potete immaginare… Nel corso dei miei tanti anni alcioniani ho visto tante e tante cose. Ho visto albe e tramonti su pianeti terrestri e gassosi, arcobaleni rossi e azzurri, supernove in esplosione, ammassi di stelle in collisione, e tanta tanta alienità’.

Quello che mi ha sempre di stupito delle forme di vita che voi chiamate “intelligenti” e’ che sono anche “curiose”. Tutte le volte che una comunità’ planetaria vede il mio catorcio intergalattico atterrare, non smettono di farmi domande. Da dove vieni, cosa ci fai qui, come vivete sul vostro pianeta e … cosa ti ha insegnato l’Universo in tanti anni. Se solo aveste visto quello che ho visto io… L’universo pullula di vita, e si sentono, curiosamente, parte di una sorta di misteriosa comunità’ globale che raggruppa tutti. Come una sorta di ente unico diviso in tante parti. Così che, tutte le volte che per volontà’, o per puro caso, si ha l’opportunità’ di incontrare un altro planetinio (così’ chiamiamo gli abitanti dei pianeti rocciosi), ecco che si ha anche l’opportunità’ di aggiungere un tassello mancante del puzzle.

Recentemente, da un paio di anni, son atterrato sul vostro pianeta.

Ho scelto un pezzo di terra che molti di voi conoscono bene. La chiamate Italia. E sto seguendo basito la vostra discussione su una cosa che chiamate “ius soli”. Io amo il vostro pianeta, e amo la vostra “nazione” (così’ la chiamate vero?) , amo il vostro cibo, amo il vostro clima, amo l’accoglienza che riservate ai forestieri. Ma proprio non vi capisco. Ho sentito alcuni esseri parlanti dire che non si devono accettare gli stranieri nella vostra nazione, che non e’ giusto dare la nazionalita’ a chi nasce nel vostro paese (figurarsi agli Alcioniani come me….), e che la cittadinanza se la devono guadagnare. Ma in che modo? Ne ho sentite di cose strane nella mia vita, ma mai così’ strane.  Nel corso delle mie decadi a spasso per la galassia ho imparato tante cose, ho visto nuovi mondi, ho visitato nuovi orizzonti. Ed ho ancora tante cose da imparare da voi. Ma voi, siete davvero sicuri di voler imparare cose nuove da me? Perche’, in realta’, vi svelo un segreto: quelle che voi chiamate “nazioni” in realtà non esistono. Sono solo pezzi di terra emersa su un più grande pezzo di terra rotondo in orbita attorno ad una stella E non esistono neanche le “nazionalita‘”. Al massimo esistono le “comunità’ planetarie“, tutte interconnesse le une con le altre.

Cari terrestri, io vi voglio bene.
Ma a volte, ancora, proprio non vi capisco.

RIPRESO DA QUI: http://jolek78.blogspot.co.uk/2017/06/una-lettera-da-alcione.html
Redazione
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