Un’iniziativa popolare per l’accesso ai vaccini
di Gianluca Cicinelli
La parola scandalo viene usata con molta frequenza, ma dinanzi al ricatto delle case produttrici dei vaccino contro il covid che stanno subendo i cittadini nel mondo è la più appropriata delle parole. Uno scandalo mortale in alcuni casi, perchè la pandemia ha ucciso milioni di persone nel mondo e le case farmaceutiche che producono i vaccini, finanziati con soldi pubblici, hanno dimostrato una totale mancanza di rispetto verso la vita delle persone. Il covid continua a diffondersi a macchia d’olio e nessuno sarà al sicuro finchè tutti non avranno accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci.
E’ però possibile praticare delle iniziative per non restare a guardare. Il cartello di associazioni europee noprofitonpandemic ha lanciato un Ice, un lunghissimo elenco di sigle e operatori sanitari, scienziati e ricercatori.
Un Ice è il diritto all’iniziativa dei cittadini europei, uno strumento di partecipazione diretta previsto dal Trattato Europeo grazie al quale un milione di cittadini residenti in un quarto degli Stati membri può invitare la Commissione a presentare una proposta di atto giuridico ai fini dell’attuazione dei trattati Ue.
Nel caso specifico del covid e dei vaccini il cartello di associazioni chiede alla Ue:
1) di garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la COVID-19;
2) di garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
3) introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
4) introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.
Sono state raccolte finora 132 mila firme, devono essere un milione entro il primo maggio prossimo. Le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto dalla pandemia a scapito della salute delle persone e l’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici.
Il prossimo 7 aprile è prevista la giornata mondiale della salute. Per quell’occasione alcuni degli aderenti al cartello noprofitpandemic hanno lanciato uno sciopero della fame per rendere ancor più visibile la protesta popolare di fronte alla crisi sanitaria e al modo in cui viene affrontata sia a livello nazionale che europeo per riportare al centro la raccolta delle firme e attraverso queste riprendere il controllo della politica e della democrazia.