Vedovoci
Una pagina “rubata” a «Camminando in un mondo tondo» di Giorgio Polo (e occhio alla nota in coda su questo insolito martedì).
Spesso mi capita di vedere le voci. No, non mi chiamo Giovanna d’Arco. Lei d’altronde le voci le sentiva, mica le vedeva. Io invece le vedo proprio, mi capita ogni martedì sera. Nella stessa sala dello stesso appartamento dello stesso palazzo. Quando arrivo, in genere c’è già qualche voce che svolazza per aria. Danzano frasi che, prendendo corpo nello spazio, si raccontano le novità della settimana. Poi qualche voce nota la mia presenza, allora mi si rivolge chiedendomi come sto. In genere rispondo che sto bene. Questo accade quando sto bene. Quando sono stanco invece rispondo che sono stanco. Dopo un po’ di tempo dedicato a questi umani e piacevoli convenevoli, le voci si concentrano sul lavoro. Infatti non sono lì per caso. Le voci raccontano storie e oggi devono cantare una canzone. E devono cantarla in silenzio. Questo è il motivo per cui le voci si vedono. La canzone era stata prima di tutto una poesia. L’autore era Romano. Di nome, non di fatto. Anche la poesia ha un nome. La preghiera di Ulisse. La preghiera di Nessuno. Si sa come sono fatte le poesie; amano amare, viaggiare, perdersi e ritrovarsi. Così questa poesia giunse in Sardegna, nella casa di un musicista di nome Luca, dove incontrò una musica giusta per lei. E insieme decisero di fondersi in una canzone. Si sa che le canzoni sono come le musiche e le poesie. Anche loro amano, viaggiano, si perdono e si ritrovano. Così la canzone arrivò nella sala delle voci che si vedono. E le voci hanno deciso di cantarla. Una danza di mani dipinge le stelle in un cielo nero. E una preghiera che si dipana verso il cielo. La preghiera di Nessuno. Forse un po’ di tutti. Dei poeti che scrivono poesie, dei musicisti che suonano musiche e degli attori che recitano canzoni. Anche quelli sordi che dipingono le voci con le mani.
DOVEROSA NOTA
La frase chiave è «ogni martedì sera» visto che oggi in blog (e credo in gran parte del pianeta) è martedì. Come sa chi frequenta codesto blog il martedì è dedicato agli altri universi (e futuri) posssibili. Ma questa pagina rubata a Giorgio Polo l’ho appena scoperta (in «Camminando in un mondo tondo», pubblicato da Aletti editore nel 2011) e volevo subito regalarvela, prima della recensione che invece non verrà di martedì perchè il libro è all’incrocio fra il mondo detto reale e i molti fantastici. A presto e intanto grazie anche a Pierpaolo che me lo ha fatto scoprire (db)