Venere in pelliccia – Roman Polanski

di Ismaele (*)

Si resta senza parole davanti alla bravura dei due protagonisti, Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric.

Tutto inizia come una routine, un’audizione come tante, poi diventa altro. Thomas, il regista, resta preso nella tela tessuta da Vanda, perde il potere che aveva all’inizio, è lei che guida il gioco.

E non è un gioco, ma una cosa serissima, si rappresentano i rapporti di potere (di classe, dice a un certo punto Vanda), e la seduzione è solo una specie di potere. Vanda sa qualcosa di Thomas che noi non sappiamo, forse.

Mi ha ricordato “La morte e la fanciulla”, sempre di Polanski, anche lì c’è l’essenza di un rapporto di potere, che si inverte rispetto a quello che c’era stato prima.

E come tutti i bei film è impossibile raccontarli, il cinema vi aspetta.

http://markx7.blogspot.it/2013/11/venere-in-pelliccia-roman-polanski.html

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente».

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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