Verona: umanità in cammino
Ettore Fasciano racconta “L’Associazione Monastero del Bene Comune” (*)
L’Associazione Monastero del Bene Comune è nata nel 2009 e ha sede presso l’antico monastero, fondato 500 anni or sono da monaci Olivetani a Sezano, in provincia di Verona; attraverso varie vicissitudini, arriva alla sua conduzione la Congregazione stimmatina veronese.
E’ in questi ultimi dieci anni che – da parte di persone che hanno a cuore la promozione umana nella “città del vivere insieme” – qui si sviluppa ulteriormente l’attenzione agli aspetti etici e culturali. Si realizzano, da parte dell’Associazione che lo anima, varie forme di accoglienza e ospitalità, distinguendosi nella realtà veronese in maniera eccezionale, sia qualitativa sia quantitativa.
Ecco che nel monastero di una congregazione religiosa si evolve e si amplia un Monastero del Bene Comune, che vuole offrire anche un nuovo aspetto realizzando un importante luogo di accoglienza per tanti che, soprattutto per una certa carenza di partecipazione sempre più accentuata nella comunità cristiana (e non solo) di Verona, sono alla ricerca di uno spazio, anche fisico, per vivere una maggior condivisione della propria religiosità, ma soprattutto e sempre più per una approfondita e più radicale necessità di spiritualità.
Ecco perché oggi possiamo ben parlare del “nostro” Monastero di Sezano. Qui si ritrova una ricerca di quel rinnovato spirito di condivisione e partecipazione al cammino insieme di persone di buona volontà suscitate dall’anima del Concilio Vaticano II che, tanto soffocato e assopitosi, stenta a esprimere i suoi frutti nella Chiesa delle parrocchie fra la gente del nostro territorio, come anche di altre zone del Paese.
Ecco che qui si respira un’aria di apertura a tutti, agli altri, a coloro che evangelicamente vengono chiamati gli “ultimi”, ai lontani, animati da chi conduce questa oasi di accoglienza tra i colli della Valpantena, una valle pedemontana che attraversa parte del nordest della provincia di Verona.
Ecco che chi non si ritrova più ben accetto nelle diverse realtà religiose trova qui un ascolto e un luogo ove riflettere, un ricercarsi nel profondo del proprio cammino umano, un ripensarsi seguace di Gesù Cristo in modo più consapevole e si ritrova ancora capace di condividere certi ideali, altrove molto trascurati, se non finanche ostacolati, e può ritrovarsi e confrontarsi con altri “diversamente credenti”.
Ecco che in questo luogo aperto non solo si possono condividere diverse opinioni e vissuti, ma si può anche trovare una grande, continua e ampia offerta di proposte di informazione, di formazione, di riflessione, di studio, di approfondimento, di espressioni molteplici che permettono di vedere, sentire, vivere anche altre visioni di vita, messe a onesto e aperto confronto con la propria.
Ecco che qui si trovano sempre le porte aperte, sia materialmente sia spiritualmente, situazione che permette sempre ad ogni persona di trovarsi a casa.
Ecco che si può ben chiamarla un’oasi eccezionalmente laica, per spiriti liberi che tentano sempre e ancora di rimanere nella costante ricerca del senso vero della vita propria e in comune con gli altri.
Così gli incontri, come le celebrazioni della vita spirituale, risultano sempre più numerosi e partecipati in ossequio all’apertura della mente e del cuore, che prende respiro fra queste mura e vi abita a pieno titolo.
La parola è benvenuta, come ancor più l’ascolto, espressi da tutti e ciascuno e permangono in questo luogo ove si può vivere quella particolare opportunità di mettere in Comune il Bene che ciascuno porta dentro di sé.
E gli incontri realizzati da altri, ospitati con la massima disponibilità, vengono accolti come un utile e provvidenziale scambio di dono reciproco.
Ne danno testimonianza le innumerevoli attività che vi si svolgono; molti gli incontri di approfondimento sui problemi sociali legati all’immigrazione, all’ospitalità per i richiedenti asilo, lo sportello “Avvocato di strada”, incontri a favore della pace, del disarmo, con particolare attenzione alla situazione israeliana.palestinese (con viaggi in Palestina e diverse attività che favoriscono i dialoghi fra i due popoli), varie iniziative per la salvaguardia della natura, dell’acqua, del suo uso e della sua scarsità, contro gli inquinamenti agricoli e alimentari, azioni varie contro la proliferazione e l’uso dei pesticidi PFAS ed ancora la promozione delle auto-produzioni agricole nel rispetto dell’ambiente, uno studio per la stesura di una “Carta dell’Umanità”.
Molte altre sono le proposte che l’Associazione Monastero del Bene Comune offre a chi voglia partecipare; di esse si può prendere conoscenza su Monasterodelbenecomune.blogspot.com.
Un ulteriore esempio dello spirito universalistico che pervade il Monastero del Bene Comune di Sezano è stato dato dall’aver organizzato il Forum internazionale “AGORA’ degli Abitanti della Terra”, svoltosi dal 13 al 16 dicembre 2018, quando, nel celebrare il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, gli abitanti della Terra rivendicano vita, libertà e giustizia, attraverso il raggiungimento per tutti di diritti non ancora realizzati.
In questi 4 giorni circa duecento persone provenienti dai 5 continenti si sono dati l’obiettivo di presentare, discutere e proporre programmi di azioni di sensibilizzazione e mobilitazione degli abitanti della terra sulla urgente necessità di riconoscere l’umanità quale attore chiave della regolazione politica, sociale ed economica di tutto il mondo.
Da oltre un anno queste persone lavorano per la campagna “L’Audacia nel nome dell’Umanità”, lanciata dall’economista italo-belga Riccardo Petrella, per un progetto di cambiamento mondiale, una vita più degna e vivibile per tutti.
Tra i partecipanti, anche volti noti dell’impegno sociale e culturale, come il vescovo della Patagonia cilena Luis Infanti de la Mora, il teologo brasiliano della liberazione latino-americana Marcelo Barros, la mediatrice camerunense Marguerite Lottin, l’indiano Kumar Avani, promotore della Marcia Jai Jagat 2020 ‘A global Peace Compaign’ e molti altri. Il presidente Mikhail Gorbachev ha inviato un messaggio che è stato letto in apertura del convegno. In esso egli, che si complimenta con i partecipanti all’Agorà per l’iniziativa, deplora la proliferazione dei conflitti mondiali con l’uso della violenza delle armi, le disuguaglianze sociali, il crescente inquinamento ambientale, mentre esorta a ricercare soluzioni comuni confidando nell’esistenza di vari agenti capaci di un nuovo pensiero politico per elaborare un programma di azioni politiche a livello globale per uscire dal presente stallo sociale. Egli conclude il comunicato, scrivendo: “La Vostra stimolante iniziativa di elaborare una Carta dell’Umanità corrisponde a questo nobile obiettivo e potrebbe costituire un passo favorevole alla realizzazione, da parte di tutti gli esseri umani, della loro appartenenza alla comunità globale responsabile del mantenimento della vita sulla Terra. Per questo motivo l’Agorà degli abitanti della Terra riceve il mio più entusiastico sostegno. Mikhail Gorbachev”.
La sfida ambiziosa di stilare la Carta dell’Umanità si pone come reazione costruttiva alle attuali spinte disgregatrici e divisive, che stanno rapidamente allontanando le persone dal riconoscersi parte della stessa comunità umana e dello stesso pianeta. Spinte che hanno portato nel tempo alla mercificazione di ogni forma di vita, alla privatizzazione dei beni comuni, alla monetizzazione della natura e ad un sistema finanziario predatorio, per citarne alcune.
Presso il Monastero del Bene Comune di Sezano, quindi, si è creato un nuovo spazio di dialogo e confronto, dove i gruppi promotori provenienti da Italia, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Tunisia, Canada, Cile, Brasile e Argentina, hanno presentato i loro lavori e si sono confrontati anche su nuove proposte, in sessioni plenarie e parallele.
L’Agorà, quindi, si concretizza in tre fasi: quella preparatoria, in cui 13 diversi gruppi nelle diverse parti del mondo, hanno identificato, espresso ed analizzato i 13 princìpi costituenti una Carta degli Abitanti della Terra; a seguire, il convegno dell’Agorà stessa, ove alla presentazione in plenario e discussione dei 13 rapporti redatti si sono aggiunti i molteplici contributi sviluppati in diversi momenti e gruppi di studio, producendo una serie di 16 proposte di realizzazioni pratiche per un cammino verso un patto dell’Umanità; una terza fase ha raccolto tutte le relazioni prodotte dai vari gruppi nei rispettivi luoghi d’appartenenza per una ulteriore rielaborazione e successiva pubblicazione.
I temi affrontati sono stati molti: l’impoverimento e l’esclusione sociale, le diseguaglianze, il disarmo del sistema finanziario, la messa al bando delle armi, i beni comuni come l’acqua, il ripensare ad una collaborazione tra cittadini e organizzazioni non governative e nuove visioni sul cammino dell’umanità in questa fase di transizione.
Interessante l’istituzione, per il momento solo simbolica, di una “Carta d’identità mondiale degli abitanti della terra”.
I Comuni potranno riconoscere che tutti gli esseri umani, in tutti i loro innumerevoli luoghi di esistenza sono abitanti di una stessa “comunità di vita” prima di essere cittadini di singoli stati.
Finora i Comuni che hanno già formalmente aderito sono: San Lorenzo in Argentina, Fumane (VR) e Canegrate (MI) in Italia, La Marsa in Tunisia, Palau Saverdera in Catalogna, oltre alla rete dei Comuni solidali (RECOSOL) e l’Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi.
Si sono previsti altri incontri per altre nuove Agorà (dei bambini, delle donne, degli artisti, dei Comuni, …) e si è proposto di indire il 15 di ogni dicembre quale “Giornata degli Abitanti della Terra”.
In conclusione, il divenire della vita della Terra è ancora nelle mani degli Abitanti della Terra.
BIBLIOGRAFIA:
Riccardo Petrella, Nel nome dell’Umanità – Un patto sociale mondiale tra tutti gli abitanti della Terra
Res publica e beni comuni – pensare le rivoluzioni del XXI secolo
Capitalismo blu – la predazione della vita
Le fabbriche della povertà – liberare la società dall’impoverimento
libri, fra altri di pertinenza al tema, a disposizione per la consultazione esclusivamente presso la biblioteca del Monastero di Sezano.
DEL MONASTERO ABBIAMO PARLATO QUI: Verona: la prima Agorà degli abitanti della Terra