Vicenza 5/8 settembre: Woods Climate Camp

da Radio Onda d’Urto

Quinta edizione del Venice Climate Camp, che quest’anno trasloca a Vicenza, nei pressi del bosco Lanerossi e diventa Woods Climate Camp.
Attivisti e attiviste di diversi comitati e collettivi della città berica e del Veneto, si ritrovano per coinvolgere ancora una volta la cittadinanza per far conoscere l’importanza di difendere 25 mila metri quadrati di boschi che verrebbero distrutti dalla grande opera TAV. Un campeggio di resistenza, che vuole costruire comunità, promuovere la cura e mettere in comune saperi e risorse in difesa dei beni comuni.

Il campeggio si svolgerà dal 5 all’8 settembre: prevista una manifestazione sabato 7 con partenza dal bosco di Ca’ Alte di via Maganza, a partire dalle ore 17. Tutto il programma dell’evento è disponibile sul sito Venice Climate Camp.

Le mobilitazioni in difesa del bosco Lanerossi, che si trova all’interno di un’area di quasi 60 mila metri quadrati nei pressi della stazione ferroviaria di Vicenza e che la grande opera inutile e dannosa potrebbe travolgere, erano iniziate la scorsa primavera. Nei pressi dell’area si trova anche il Centro Sociale Bocciodromo, che verrebbe anch’esso divorato da una strada che dovrebbe essere costruita a lato del mega cantiere del TAV.

L’area appartenne all’industria tessile Pettinatura Lanerossi tra il 1925 e il 1994, anno nel quale lo stabilimento fu chiuso.
Da allora ha passato diverse proprietà, senza che venisse effettuata alcuna bonifica e senza che mai si arrivasse a una proposta di recupero.
Nel frattempo la natura ha preso il sopravvento: in trent’anni di abbandono, si è creato spontaneamente un ecosistema proprio abitato da diversi elementi tra flora e fauna. Animali quali cerbiatti e tassi abitano ora il bosco selvaggio e un censimento vegetale ha registrato la presenza di almeno 75 specie vegetali appartenenti a 50 famiglie diverse.
Il polmone verde è a rischio distruzione. Attualmente il futuro dell’area prevederebbe la costruzione del campo base e dell’area del cantiere a servizio della costruzione del TAV. Per questo verrebbero distrutti migliaia di metri quadrati di parco, senza toccare invece l’ex fabbrica da bonificare.

Ai microfoni di radio Onda d’Urto per presentare l’iniziativa, Marco del Centro Sociale Bocciodromo. Ascolta o scarica

Di seguito pubblichiamo il comunicato che invita alla partecipazione alla manifestazione di sabato 7 Settembre ore 17.00.

Sono passati ormai diversi mesi da quando abbiamo cominciato ad abitare i Boschi dei Ferrovieri per difenderli dai cantieri del TAV.
In questo tempo è nato un rapporto simbiotico tra noi e questi ecosistemi: noi proteggiamo gli alberi dall’abbattimento ed essi ci aiutano a tutelare il nostro territorio, non solo perchè alti e tenaci, ma anche perchè attorno a loro si sono radunate sempre più persone generando legami di comunità che si fanno di giorno in giorno sempre più solidi e inespugnabili. Stiamo vivendo una grande occasione di crescita collettiva. Resistere implica, per noi, una grande capacità di immaginazione per discutere e confrontarci su forme di convivenza alternative e non assuefarci ad un modello scontato di sviluppo economico e territoriale imposto. Quali sono i reali bisogni di una comunità? E di conseguenza della città in cui essa vive? La risposta è apparentemente semplice: acqua pulita, aria salubre, una terra viva e libera dal cemento. Beni comuni preziosi, diritti essenziali.

Salvaguardare i boschi significa difendere noi stessi da un’opera devastante imposta da un modello di sviluppo che antepone il profitto alla salute delle persone e alla tutela dell’ambiente. Da questo nasce il nostro netto e irremovibile NO alla distruzione del territorio della città di Vicenza. Il TAV è distruzione di ecosistemi preziosi per l’assorbimento della Co2 e l’abbassamento delle temperature a tutela della nostra salute, devastazione di aree verdi che invece hanno un ruolo fondamentale nel drenaggio dell’acqua piovana e quindi nella messa in sicurezza di un territorio che soffre terribilmente i sempre più frequenti eventi climatici estremi. Il TAV però è anche una delle principali infrastrutture della logistica militare che renderebbe Vicenza uno dei nodi logistici cardinali di un’economia di guerra che miete sempre più vittime. Di tutto questo abbiamo discusso nei boschi in questi mesi con le numerose persone che hanno partecipato a dibattiti e eventi, attraversando e vivendo i boschi. Ora siamo pronti per portare il nostro programma a tutta la città.

Vicenza non ha bisogno del TAV ma di acqua senza PFAS, aria pulita, spazi verdi e incolti che filtrino le sostanze inquinanti e assorbano l’acqua che altrimenti allagherebbe le case, una forte voce collettiva che rivendichi servizi e welfare in periferia, una forte vocazione alla Pace per un territorio senza militari. Chiediamo di dirottare le risorse sprecate nel progetto TAV per coltivare una città in cui sia dignitoso vivere per almeno i prossimi cinquant’anni.
I boschi quest’anno ospitano anche il Climate Camp (5 – 8 settembre), un importante evento internazionale che riflette proprio sul clima e sulle possibili strategie di salvaguardia dell’ambiente.

Invitiamo tutta la città ad una manifestazione che sappia esprimere il desiderio di esistere dei boschi sostenuti anche da* attivist* del Woods Climate Camp!
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alexik

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