Vita: il prezzo giusto
L’ho sentita su Radiouno, ieri verso le 6,30. Alcuni richiedenti asilo che «devono» essere espulsi dall’Olanda avranno un’altra chance: potranno partecipare a un concorso in tv su storia e cultura olandese… Se saranno bravi riceveranno un premio; non ho ben capito se in denaro o uno speciale permesso per restare nel Paese che hanno dimostrato di conoscere così bene.
Simili “concorsi” e/o lotterie sono stati lanciati nei più diversi Paesi e contesti; chi è amante di cinema ricorderà «Non si uccidono così anche i cavalli» ma anche l’Italia non è nuova a queste “roulette russe” in forma attenuata.
Sono in grado grazie a un racconto, ingiustamente dimenticato, di anticipare il prossimo giochino. A mio avviso la domanda non è «se» accadrà ma «quando»; giudicate voi.
Jim Reader è aiutante di un camionista, «troppo modesto per avere sogni» scrive l’autore del racconto, Robert Sheckley.
«Un tipo normale, simpatico, senza niente di speciale»: l’ideale per i programmi tv, gli spiega un amico.
Jim tenta.
Siccome il Congresso (degli Usa) ha approvato la «legge sul suicidio volontario», Jim può partecipare a «Fuoristrada»: 1000 dollari se vince ma soprattutto il lancio a un programma più importante.
«Fuoristrada» fa salire piloti inesperti su macchine potenti (una Maserati per Jim) in una classica gara.
Jim ce la fa e passa a «Emergenza» che non è una gara ma mette in risalto «l’iniziativa individuale», classico mito stelle-e-strisce. Jim viene narcotizzato, si sveglia a bordo di un piccolo aereo «a 10 mila metri d’altezza con il pilota automatico innestato» ma c’è un piccolo inconveniente: «il serbatoio è quasi vuoto», non ha paracadute e deve cercare di fare atterrare l’aereo.
Gli dicono che ce la può fare perchè Jim «è la gente e la gente può fare qualsiasi cosa».
Ce la fa.
Di faticoso successo in rischio, con fortuna e pochi danni, Jim va avanti: passa per «Torero» e per «Pericoli sottomarini».
Finalmente lo invitano a partecipare «al più grande spettacolo del brivido», 200mila dollari se sopravviverà per una settimana a killer (autorizzati da una legge speciale) che gli danno la caccia. Il programma si chiama «Il premio del pericolo» che è anche il titolo del racconto di Sheckley. Gli spettatori possono partecipare dando conbsigli a Jim se si trova nei guai e dunque Jim – se accende la tv – potrà godere dell’aiuto di qualche «buon samaritano»… sempre che non sia una trappola dei killer.
Se volete sapere cosa accadrà a Jim dovete leggere il racconto. Io ripeto la domanda di prima: quando accadrà?
Viviamo nella cattolica Italia e forse sapete che il Vaticano ha qualche problema con l’eutanasia e persino con il limitare l’accanimento terapeutico a chi chiede di essere lasciato morire invece che soffrire senza speranze di guarigione. Eppure io giurerei che una legge sul “suicidio volontario” per i soli programmi tv alla fine strapperebbe il consenso di Sacra Romana Chiesa. Magari in cambio di ulteriori esenzioni dall’Ici.