Viva la muerte – (Fernando) Arrabal

di Ismaele (*)

la musica iniziale sui disegni di Topor (immagini surreali ispirate a Hieronymus Bosch, surrealista ante-litteram) è ipnotica e ti resta in testa.

 

come in testa e negli occhi resta la storia, quella di Fando, un ragazzino nel quale si immedesima Arrabal (che perde il padre ad opera della dittatura franchista).
Fando vive, sogna, pensa, ha visioni, tante cose che non si possono dire, la psicoanalisi è utile per capire meglio il film.
per chi non lo conosce, ecco qui una piccola biografia-curriculum di Arrabal.
“Viva la muerte” è un film unico, un piccolo capolavoro, del 1971, vietato ai minori di 18 anni.
Astenersi amanti del franchismo (non penso che Carrero Blanco e Franco guardassero questo film prima di andare a letto).

http://markx7.blogspot.it/2014/06/viva-la-muerte-fernando-arrabal.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *