VIVA VICO DEI CASTAGNA!
– a parte
sopportare la maestra
stronza,
resistendole
con rabbia e con pazienza –
facevo già qualche bella esperienza:
per esempio, ogni tanto,
andavo a far finta di fare i compiti
a casa di un mio compagno
che stava in vico dei Castagna:
sul vecchissimo palazzo
stretto, malandato
e sparato verso il cielo
(come tutto il resto, a Genova)
c’era una targa per certificare
che la casa del mio compagno
era un monumento storico
da non toccare:
ai tempi dei tempi
ospitò le scuderie del Barbarossa,
a quanto pare.
in quel vicolo poi tornai
da adolescente
con la mia tipa dell’epoca
(una timida bella spilungona
bruna
super-intelligente):
mi riempì di dolcezza
introducendomi ai piaceri
della fabbrica artigianale
di cioccolato
che sta lì nascosta
(e c’è ancora, tale quale).
ecco: vico dei Castagna
per me è la scoperta del mondo:
più ricco, emozionante e variegato
di casa mia
e del mio pur molto accogliente
e luminoso quartiere d’infanzia.
Oggi è molto tenero il Pabuda…
e mi piace sempre
Sarina
Ciao Paolo sono Fabio il tuo compagno che abitava in Vico dei Castagna accanto alla mitica fabbrica di cioccolato di Viganotti. Oggi non abito più là ma quel vicolo sporco e puzzolente mi è rimasto stampato nel cuore. Un bacio.
Ciao, Fabio. Che Storia!
Oggi ti scrivo via email. I ricordi di Vico dei Castagna e di te sono riemersi grazie a Massimo P., col quale ci siamo ribeccati da poco…