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La Bottega del Barbieri

WIND DAYS A TARANTO

Finalmente nell’agosto 2022 a Taranto vengono riviste alcune misure di salute pubblica ma si sono persi 7 anni. Ecco la storia.

 

PeaceLink chiede i “Wind Days per i cittadini” a Taranto )

 

Stamattina per via delle condizioni meteo (vento da nord-ovest, ossia dall’area industriale) gli IPA alle 7 di mattina hanno superato la soglia di 100 nanogrammi a metro cubo.

Gli IPA sono cancerogeni e, secondo ARPA, provengono dall’ILVA per il 99% delle emissioni totali locali.
Come si può vedere dalle previsioni meteo, il vento alle ore 12 cambia oggi direzione e vi sarà molto probabilmente un crollo degli IPA. Ma nessuno a Taranto avvisa i cittadini sui comportamenti da adottare.
Chiediamo alla ASL di lanciare le allerta IPA e di creare un sistema di “Wind Days per i cittadini” in modo da avvisarli quando si prevedono picchi di aria cancerogena.

Basta consultare le previsioni meteo e avvisare la popolazione, non è difficile.

Questo servizio di prevenzione servirebbe ai cittadini per effettuare il ricambio dell’aria in casa quando non vi sono i picchi cancerogeni.

Il cambio dell’aria in casa è un’operazione importante. Cambiare l’aria durante i momenti di picco degli significa riempire la casa di aria cancerogena.
Non riteniamo completo il sistema dei Wind Days attuale. Tale sistema avvisa solo l’ILVA: vogliamo anche che si avvisino i cittadini.

Oltre a moderare la produzione delle cokerie ILVA nei giorni critici occorrerebbe a nostro parere anche non aprire le finestre nei momenti di picco di inquinamento facilmente prevedibili.
I dati sono evidenti e nei picchi si superano anche di cinque volte, come stamattina, i valori critici del 2009-2010.

Ovviamente la nostra richiesta finale è quella di eliminare la causa di tutto ciò: occorre fermare l’inquinamento dell’ILVA e avviare una bonifica e riconversione con fondi europei.
Ma ne frattempo i cittadini vanno tutelati e le loro case non si devono riempire di aria cancerogena nei momenti di picco.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

https://www.pressenza.com/it/2015/11/peacelink-chiede-i-wind-days-per-i-cittadini-a-taranto/

 

 

I “WIND DAYS” A TARANTO: FINALMENTE IN REVISIONE LE MISURE DI SALUTE PUBBLICA RACCOMANDATE ALLA POPOLAZIONE DEL QUARTIERE TAMBURI

Due studi scientifici internazionali, tre interventi a congressi nazionali ed internazionali, diverse sollecitazioni alle istituzioni, vari interventi mediatici tra cui quello della nostra associazione. Finalmente dopo oltre 2 anni sono oggetto di revisione le misure di salute pubblica raccomandate alla popolazione dei Tamburi durante i giorni cosiddetti wind days.

Il fatto

Durante i giorni di vento intenso da Nord-Ovest (cosiddetti “wind days”), il quartiere Tamburi di Taranto è invaso da polveri provenienti dalla zona industriale. Nel 2012 la Regione Puglia ha promulgato una legge contenente prescrizioni per le aziende, al fine di ridurre le concentrazioni di PM10 e benzo(a)pirene, da mettere in atto in tali giorni.

In aggiunta, per i wind days l’Asl locale raccomanda ai residenti del quartiere Tamburi di praticare eventuali attività sportive all’aperto, di arieggiare gli ambienti chiusi fra le ore 12 e le 18, ovvero quando si presume che i livelli di inquinamento siano inferiori (1), di tenere le finestre chiuse nelle scuole del quartiere e anticipare l’uscita dei ragazzi.

Le ricerche

In 2 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali (2,3) nel 2020 e 2021 il gruppo di ricerca costituito da Cristina Mangia, Antonello Russo, Emilio Gianicolo e Marco Cervino ha testato questa ipotesi trovando che proprio nei “wind days”, nelle ore centrali della giornata, non si registra ai Tamburi una riduzione della concentrazione di PM10. Inoltre, si metteva in evidenza come nelle stesse ore centrali aumentassero altri inquinanti di origine industriale come la SO2. Sulla base di questi risultati, spiegabili con la fisica della dispersione degli inquinanti in regimi particolari di vento, e al fine della salvaguardia della salute pubblica, tale gruppo di lavoro evidenziava come fosse necessario da parte delle autorità competenti la modifica delle misure cautelative per la popolazione dei Tamburi.

Revoca delle raccomandazioni alla popolazione del quartiere Tamburi

Finalmente nell’agosto 2022, sulla base di analisi dei dati ambientali proveniente dalla centralina di Via Orsini, vengono riviste le misure di salute pubblica raccomandate alla popolazione secondo le indicazioni già suggerite dalle citate ricerche scientifiche.

Ma allora tutto va bene nel quartiere Tamburi?

Se la revoca delle raccomandazioni libera la popolazione da una pressione psicologica che non aveva un fondamento scientifico, non la libera dalla pressione ambientale.

Oltre ad aver messo in evidenza l’infondatezza scientifica delle raccomandazioni alla popolazione, oggi riconosciuta dall’azione di revoca, gli studi precedenti (2,3) già facevano luce su elementi ripresi nelle analisi attuali (4), e cioè:

1)            Il quartiere Tamburi continua ad essere una zona di sacrificio, perché nonostante il calo della produzione e la prescrizione di ridurre le attività industriali, durante i giorni di wind days  la stazione di Machiavelli registra i valori più alti di PM10  rispetto alle altre aree della città le quali grazie al vento vedono invece ridurre le concentrazioni di inquinanti.

2)            Non esiste solo il PM10 ma esistono anche altri inquinanti, tra questi l’SO2 che come tracciante delle attività di combustione industriale aumenta nei giorni di wind days. E anche se i valori di concentrazione del gas in sé sono contenuti, come tracciante della mistura che fuoriesce dai camini va comunque tenuto sotto osservazione.

3)            Non esistono solo i wind days. Ci sono condizioni meteorologiche come ad esempio le condizioni di calma di vento che possono essere altrettanto pericolose per la popolazione in quanto portano all’accumulo di inquinanti come ad esempio gli IPA e il benzene.

Alla luce di questi elementi, si possono studiare miglioramenti da ottenere attraverso nuovi provvedimenti.

Lezioni imparate?

Quando è in gioco la salute psicofisica della popolazione di un territorio vessato da una grande pressione ambientale, non si possono mantenere steccati tra le varie istituzioni pubbliche incluse quelle che svolgono ricerca pubblica.

Perché 2 anni e mezzo tra i risultati di una ricerca scientifica ed un intervento di salute pubblica?

30 agosto 2022 – Associazione Salute Pubblica

Per info: salutepubblicapress@gmail.com mobile: 3485123872

REFERENZE

ASSOCIAZIONE SALUTE PUBBLICA Via Appia 64 72100 Brindisi SOSTIENI LE NOSTRE ATTIVITA’ CON UNA DONAZIONE VOLONTARIA: BANCA POPOLARE ETICA  IBAN IT 74 A 03599 01899 050188517983

 

 

 

 

no no

La tarantola non ti da più tempo di lamentarti
La tarantola ti morde rapida
La tarantola non ti morde più nei campi
La tarantola ti morde in fabbrica

Taranto, Italsider
10 mila operai
per guadagnare la giornata arrivano
Partono da cento, duecento chilometri di distanza
Partono da duecento, cento chilometri di distanza
Parti alle 3, 4 la mattina
al sorgere del sole
magari senza aver dormito
perché la bambina piangeva
Se alla fermata arrivi tardi
Un solo minuto
l’autobus è appena partito

non ti aspetta non ti aspetta l’autobus
Non ti aspetta non ti aspetta il treno
assenza in fabbrica
Assenza ingiustificata

mandi il certificato per vedere almeno
Se recuperi la mezza giornata
Se recuperi la mezza giornata
In fabbrica
In fabbrica
In fabbrica

Giorno dopo giorno
Stare lì in trance
Mentre la macchina va
Va la macchina
Stare lì
Stare lì
Stare lì
In trance
Con gli occhi che si chiudono per la stanchezza

Va la macchina
Va la macchina
rapida
Stare lì
In fabbrica
In trance
Davanti alla macchina che corre rapida

Oggi la tarantola morde in fabbrica
In fabbrica morde la tarantola
In fabbrica morde la tarantola

Il sonno
la stanchezza
Ore e ore di viaggio sulle spalle
La moglie lamenta il poco salario
e chissà magari domani ti licenziano
chilometri e chilometri di viaggio
Di viaggio per arrivare in fabbrica
La casa è lontana
Lontana è la casa
Ore e ore di viaggio
La stanchezza
La stanchezza
Non ci si fa
Non ci si fa
Non ci si fa

In un momento solo arriva arriva la morte

la morte bianca
La morte bianca arriva in fabbrica

Italider, Taranto
fino ad oggi 380 morti
le chiamano accidentale
Dovute al caso
Dovute al caso
chissà a chi toccherà domani
anche domani
anche domani
chissà a chi toccherà domani
anche domani
anche domani
anche domani
anche domani

Morde la tarantola
Morte la tarantola
Morde in fabbrica la tarantola

morde in fabbrica
ma anche domani qualcuno morirà

arriva la morte
all’improvviso
all’improvviso
all’improvviso

arriva la morte
all’improvviso
all’improvviso
all’improvviso

arriva la morte bianca
all’improvviso
all’improvviso
all’improvviso

Morde la tarantola
Morte la tarantola
Morde in fabbrica la tarantola
arriva la morte
arriva la morte bianca
arriva la morte in fabbrica
all’improvviso
all’improvviso
all’improvviso

https://antiwarsongs.org/canzone.php?id=63697

 

 

“Taranto zona di sacrificio”, il maxi-manifesto dei Genitori Tarantini – Alessandro Marescotti

 

 

Le dure parole dell’ONU su Taranto: “Una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità. L’Ilva di Taranto compromette la salute delle persone e viola i diritti umani scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico”.

Alle ore 10.30 del 30 agosto conferenza stampa in viale Magna Grecia, angolo via Emilia, per presentare il grande manifesto 6×3 con la scritta: “Taranto zona di sacrificio”.

L’iniziativa promossa dall’associazione Genitori Tarantini vuole richiamare l’attenzione sul rapporto ONU che su Taranto ha avuto parole durissime.

L’ONU scrive testualmente: “La perdurante esistenza di zone di sacrificio è una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità. Spesso create dalla collusione di Governi e imprese, le zone di sacrificio sono l’opposto diametrale dello sviluppo sostenibile, danneggiando gli interessi delle generazioni presenti e future. Le persone che abitano le zone di sacrificio sono sfruttate, traumatizzate e stigmatizzate. Sono trattate come usa e getta, le loro voci ignorate, la loro presenza esclusa dai processi decisionali e la loro dignità e diritti umani calpestati. Le zone di sacrificio esistono negli Stati ricchi e poveri, nel nord e nel sud, come descritto negli esempi seguenti”.

E aggiunge: “L’acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico. I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura. Le attività di pulizia e bonifica che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 sono state posticipate al 2023, con l’introduzione da parte del Governo di appositi decreti legislativi che consentono all’impianto di continuare a funzionare. Nel 2019 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha concluso che l’inquinamento ambientale continuava, mettendo in pericolo la salute dei ricorrenti e, più in generale, quella dell’intera popolazione residente nelle aree a rischio”.

Note: Per le Nazioni Unite Taranto è una “zona di sacrificio” dei diritti umani
di Fabrizio Bianchi
https://www.scienzainrete.it/articolo/le-nazioni-unite-taranto-zona-di-sacrificio-dei-diritti-umani/fabrizio-bianchi/2022-02-25

da qui

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Nell’articolo sotto menzionato
    I “WIND DAYS” A TARANTO: FINALMENTE IN REVISIONE LE MISURE DI SALUTE PUBBLICA RACCOMANDATE ALLA POPOLAZIONE DEL QUARTIERE TAMBURI
    ad un certo punto si dice:
    “In aggiunta, per i wind days l’Asl locale raccomanda ai residenti del quartiere Tamburi di praticare eventuali attività sportive all’aperto”, dovrebbe essere saltato un “non”. Per tanto, la frase dovrebbe essere “In aggiunta, per i wind days l’Asl locale raccomanda ai residenti del quartiere Tamburi di NON praticare eventuali attività sportive all’aperto”. Questo, credo per precisare e non confondere il/la lettore/lettrice.
    Cordiali saluti

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