Wislawa Szymborska: «L’eremo»

261esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

L’eremo

Credevi che un eremita vivesse in un eremo,
e invece abita in una casetta con giardino
in un gaio boschetto di betulle,
dieci minuti dalla strada,
per un sentiero con cartelli segnaletici.

Non devi osservarlo di nascosto con un cannocchiale,
puoi vederlo e udirlo da vicino
mentre spiega paziente a un gruppo di turisti di Wieliczka
perché ha scelto un’austera solitudine.

Ha una tonaca grigia,
una lunga barba bianca,
gote vermiglie
e occhi celesti.
Posa di buon grado davanti a un cespuglio di rose
per una fotografia a colori.

Chi la scatta è Stanley Kowalik di Chicago.
Promette di mandarla non appena sviluppata.

Intanto una taciturna vecchietta di Bydgoszcz,
a cui nessuno fa visita se non gli esattori,
scrive sul registro degli ospiti:
sia lode a Dio
per avermi permesso
di vedere nella mia vita un vero eremita.

Dei giovani si firmano col coltello sugli alberi:
Spirituals 75 — raduno quaggiù.

Ma che ne è di Fido, dov’è andato Fido?
Fido è sdraiato sotto la panchina e fa il lupo.

[da «Grande numero», traduzione di Pietro Marchesani]

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *