Wislawa Szymborska: «Nuvole»
186esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Nuvole
Dovrei essere molto veloce
nel descrivere le nuvole –
già dopo una frazione di secondo
non sono più quelle, stanno diventando altre.
La loro caratteristica è
non ripetersi mai
in forme, sfumature, pose, disposizione.
Non gravate della memoria di nulla,
si librano senza sforzo sui fatti.
Ma quali testimoni di alcunché –
si disperdono all’istante da tutte le parti.
In confronto alle nuvole
la vita sembra solida,
pressoché duratura e quasi eterna.
Di fronte alle nuvole
perfino un sasso sembra un fratello
su cui si può contare,
loro invece sono solo cugine lontane e volubili.
Gli uomini esistano pure, se vogliono,
e poi uno dopo l’altro muoiano,
loro, le nuvole,
non hanno niente a che vedere
con tutta questa faccenda
molto strana.
Al di sopra di tutta la tua vita
e della mia, ancora incompleta,
sfilano fastose così come già sfilavano.
Non devono insieme a noi morire,
né devono essere viste per fluttuare.
[da «Elogio dei sogni», traduzione di Pietro Marchesani]
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro. Facendo bene i conti codesta cicala ha scoperto di essere “maggiorenne”, cioè da oltre 18 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni.
E’ sempre un profondo piacere leggere poesie della Szymborka, ma stavolta (forse più che altre) mi ritrovo a chiedermi quanta quale ritmicità (e sonorità) possano avere nella sua lingua originale…
Peraltro è arcinoto che “tradurre” è troppo spesso “tradire” …..