Wislawa Szymborska: tremarella, poeti e scrittori
281esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Tremarella
I poeti e gli scrittori.
Così infatti si dice.
Ma, se non scrittori, i poeti chi sono –
I poeti – la poesia, gli scrittori – la prosa.
Nella prosa può esserci tutto, anche poesia,
ma nella poesia deve esserci solo poesia –
In sintonia col manifesto, che l’annuncia
con lo svolazzo liberty d’una P maiuscola,
iscritta nelle corde d’una lira alata,
dovrei, più che entrare, arrivare volando –
E non sarebbe meglio scalza,
che con queste scarpe da quattro soldi,
pesanti, scricchiolanti,
goffa sostituzione d’un angelo? –
Avessi almeno un vestito più lungo, più lieve,
e versi che escono così, dalla manica,
da festa, da parata, da grande occasione,
un dan don,
ab ab ba –
Ma là sul palco già guata un tavolino
da seduta spiritica, coi piedini dorati,
su cui fuma un piccolo candeliere –
Ne deduco che
dovrò leggere al lume di candela
ciò che ho scritto a macchina
tac tac tac alla luce d’una lampadina –
Senza preoccuparmi in anticipo
se sia poesia
e quale poesia –
Se del genere in cui la prosa è malvista –
O del genere che è benvisto in prosa –
E qual è la differenza,
percepibile ormai solo nella penombra
sullo sfondo d’un sipario bordò
con frange viola?
[da «Gente sul ponte», traduzione di Pietro Marchesani]
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega” e io posto. Ma la “cicala” va in vacanza? Sì, però rilascia (frinisce forse) l’autorizzazione a recuperare alcune sue “seconde opzioni” come questa della poeta – da noi molto amata – Wislawa Szymborska. Ah, ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]