Yerka e non Yerka / 13
Artisti a confronto – di Mauro Antonio Miglieruolo
PRIMA PARTE: YERKA
Metafora del processo di evoluzione che dai primi mostri ha portato ai mostri attuali?
Teniamone conto, siamo tutti mostri. Deviazioni da una linea ereditaria, incoerenze provvisoriamente stabilizzate.
Il vapore di un agglomerato urbano che ne costituisce un secondo, aleatorio, eppur materiale. Con affetti concreti nella realta.
Metafora del sogno.
Truculento e gentile, sempre sorprendente, Yerka non si smentisce mai.
Confrontando con la precedente ci si rende conto quanto possa fare il colore. E quanto la precisione nel tratto. Con il perdono degli espressionisti.
Guido, i’vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
Yerka ce ne offre una sua peculiare possibilità.
dicevo sul numero 7 di questa serie a proposito di una immagine simile: “L’umanità costruisce in luoghi impossibili. Per poter ispirare opere d’arte con le quali autenticarne la possibilità”…Trovando infine artisti come Yerka che le creino per la nostra gioia.
L’inerimento delle nuvole rende il commento aleatorio. Qui si aspira non a declamare intorno alla bellezza e infinite possibilità della natura, ma si allude alla tendenza dell’uomo – anche se non libero delle sue carabattole del ben vivere – ad ascendere, ad aspirare al più alto dei cieli.
Aspirazione, mistica, religiosa, etica o spaziotemporale. Tutte e quattro le cose insieme.
SECONDA PARTE: Escher e simili
Guardate un po’ qua cosa è capace di inventare l’intelligenza umana unità alla creatività cosmica della quale è portatore!
Preferisco la bianco e nero. Non sempre il colore aumenta. È sempre l’idea l’elemento dominante.
Avevo inserito vari commenti nella seconda sezione. Il Pc se li è mangiati. Perdonate non ho la forza di ricominciare. Quel che avevo prudentemente salvato rimane. Prometto di fare di più nelle puntate in arrivo.
continua sabato prossimo